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Svolgo attività di Giustizia, Forensic Engineering consultant, esperto in queste discipline: il Capitano Schettino dopo l’urto violento della nave contro lo scoglio che non doveva esserci sulla rotta azzardata, ( momento sbagliato, sul punto sbagliato), ha tentato sicuramente di fare rotta a Porto S. Stefano, o addirittura invertendo “ la prua a sud “ virata di 180 gradi, cercava la “terra ferma” prova ne sia il fatto che lo squarcio si trova inevitabilmente sulla fincata sinistra nella nave nell’impatto con lo scoglio lato sinistro della nave, nella rotta a nord, la nave si è inclinata di circa 80 gradi con lo squarcio visibile a pelo d’acqua, adagiandosi sulla fiancata destra sulla “terra ferma”. Secondo la mia ricostruzione si è trattato di un probabile “gesto eroico” manovra oculata in emergenza da parte del Capitano Schettino, per evitare che lo squarcio “ semisommerso a riva” imbarcasse meno acqua possibile, per evitare l’affondamento, per ridurre i danni devastanti sia per i passeggeri che per la nave stessa.
Ing.luciano Alunni |
commento inviato il 18/01/2012 alle 4:01 da Ing. Luciano Alunni |
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troppi scienziati attorno a nave costacrociere .
secondo il mio parere a sei giorni dal disastro.
se riempivono la parte allagata , di schiuma espansa , l´acqua sarebbe uscita e la nave,ritornava a galla.
per fare ciò prima bisogna essere sicuri che non ci siano persone in vita.
altro modo , chiudere le falle con laniere e saladarle elettricamente , pompare l´aqua .
o mettere rete d´acciaio e spruzzare cemento plastico , pompare l´acua . |
commento inviato il 18/01/2012 alle 2:08 da GRASSO GIOVANNI |
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Premettendo che il comandante della nave ha sicuramente le sue colpe, la domanda che mi sono fatto da subito è: ma siamo proprio sicuri che il comandante della Capitaneria di Porto, che per tanti anni ha fatto finta di non sapere che era diventata consuetudine l´inchino all´isola e quindi non ha mai impedito che ciò avvenisse omettendo di conseguenza di vigilare,sia da considerare un eroe
Perchè il Com. De Falco,capendo durante la famosa telefonata che Schettino in quel momento non era sicuramente in grado di operare efficacemente, non si è recato personalmente sul posto per
sostituirlo, visto che aveva assunto lui il comando in seguito al fatto che il capitano aveva abbandonato la nave |
commento inviato il 19/01/2012 alle 9:55 da Nino |
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Ma i giornali che pubblicarono in prima pagina che Schettino era ubriaco non dovrebbero scrivere che era falso con gli stessi caratteri...
Visto il bassissimo numero di vittime siamo sicuri che Schettino non abbia coordinato meglio i soccorsi dalla scialuppa che non da una plancia buia
Le catene delle ancore non erano tese ma si trovavano diversi metri lontano dalla nave mi chiedo che forza avevano i marinai per lanciarle così lontano |
commento inviato il 23/01/2012 alle 7:52 da Mario De tommasi |
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ma siamo sicuri che la responsabilità sia solo del Comandante Schettino,io penso che la Compagnia Costa sia responsabile in tutto e che Schettino sia stato solo l´esecutore di un diabolico gioco a scopo di lucro a danno delle assicurazioni,e poi concordo nel dire che De Falco non è stato affatto un eroe ma semplicemente uno che ha fatto il suo lavoro da dietro una scrivania , e scusate il termine con il culo sulla poltrona,a danno di un comandante in preda al terrore, essendo consapevole di quello che era successo, e poi perchè De Falco se aveva preso il comando non ha alzato il suo bel sederino e si è recato sul luogo del disastro per dare una mano, è facile parlare dal di fuori di una situazione così disastrosa, e poi mi chiedo che fine hanno fatto la donna moldava che avrebbe dovuto testimoniare a favore di Schettino, e il suo compiuter che avrebbe potuto sciogliere molti dubbi, che non ci sia lo zampino della Compagnia chi risarcirà Schettino in caso di corresponsabilità |
commento inviato il 24/01/2012 alle 1:56 da Luisa |
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