Weconomy: chi divide perde, chi condivide vince, non è semplicemente uno slogan, ma è una vera e propria filosofia di lavoro e, se vogliamo, di vita. E' un motore di cambiamento che scardina vecchi schemi e modelli gestionali per aprirsi alla creatività e all’innovazione collettiva. Cristina Favini, esperta di marketing e comunicazione, formatasi all'estero e infine approdata in Logotel (una società think thank che si è sviluppata intorno alla missione di sostenere le organizzazioni) ne è profondamente convinta, tanto da improntare il suo lavoro nella logica del “Noi”.
Intervenuta in qualità di relatrice alla conferenza di presentazione di Weconomy, organizzata dalla Professional Women's Association di Roma presso l’Hotel Boscolo Aleph, la dott.ssa Favini ha condiviso con la platea le dinamiche dei mercati di oggi, offrendo interessanti spunti sui sistemi più innovativi di organizzazione aziendale.
La crisi congiunturale che ha colpito le economie mondiali negli ultimi anni, e la rivoluzione in atto del web 2.0, hanno creato nuovi paradigmi di azione riorganizzativa all'interno delle grandi aziende. "L’impresa del futuro - sostiene Cristina Favini – è un’impresa che democratizza i processi gestionali, per questo deve rompere gli schemi, rovesciare le idee e ridisegnare i confini di collaborazione e cooperazione". La ricetta giusta è la co- progettazione. Riformare nuovi spazi di mercato nell'era globalizzata richiede uno sforzo congiunto di “innovazione collettiva” che, secondo Cristina, rappresenta una necessità.
L’innovazione è un atto che deve coinvolgere tutti gli attori dell’impresa-avventura, dall’ideatore all’imprenditore, dal personale al cliente-utente, dal sistema-territorio ai fornitori, fino alla società civile tutta. Diventa fondamentale, a questo punto, che l'azienda si liberi dei modelli autoreferenziali, strutturali e tendenzialmente ermetici con cui si adopera, e si apra in modo coinvolgente alla società globalizzata.
Ma Weconomy non è soltanto una risposta innovativa alle sfide del domani, è anche un libro aperto, navigabile, e scaricabile da internet, dove ognuno può contribuire con idee e progetti.
Vero è che, in una realtà come la nostra, queste idee sembrano assumere i contorni di una vera e propria rivoluzione. Se pensiamo che l’economia è ferma a vecchi dogmi e l’imprenditoria è formata da piccole e medie imprese, la logica del We si impone oltre una visione semplicistica della realtà.
Il dott. Carlo Capria, dirigente del gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, intervenuto alla conferenza, ha infatti puntualizzato che un maggiore coinvolgimento delle persone verso l'uso delle nuove tecnologie, riuscirebbe senz'altro a creare l'humus giusto su cui impiantare un nuovo e fecondo modello di interpretazione della realtà, più condiviso, efficiente e al passo coi tempi.
Con la conferenza della dott.ssa Favini si chiude il ciclo di conferenze promosse dalla Professional Women's Association di Roma. Molto è stato fatto fino ad oggi, ma già da domani una moltitudine di idee e ambiziosi progetti si accingono a trovare piena realizzazione. Anche quest'anno l'associazione ha centrato in pieno la sua mission, e si appresta a vivere con i suoi membri un nuovo anno all'insegna dell'innovazione, del networking e del pieno sostegno professionale, in tutti i suoi aspetti.
Nella foto: Cristina Favini