Ultime notizie Etruria: MAFIA NEL VITERBESE - Viterbo - Che le organizzazioni criminali, tutte, puntino sempre ad espandere il loro campo di azione,è cosa nota e stranota.
Ormai le loro ramificazioni non risparmiano alcun angolo del Paese e del mondo, in un intreccio di interessi, di interrelazioni che molte volte sfuggono anche all’attenzione degli stessi investigatori istituzionali.
Quando noi leggiamo, ad esempio, “casalesi in Lombardia”, non ci meravigliamo affatto.
Anzi, ci meraviglieremmo del contrario, se ciò non fosse avvenuto.
E, anche se qualche piccola porzione di territorio fosse rimasta indenne dall’occupazione mafiosa, si può essere sicuri che questa occupazione prima o poi ci sarà.
Le mafie non conoscono confini.
E non è detto che l’occupazione avvenga in maniera visibile e rumorosa.
E’ tutto il contrario perché oggi le mafie dispongono, fra “collusi”, "subordinati”, "clienti”, di una massa enorme di gente disposta a fare i loro interessi.
Ed è proprio quando tutto è silenzio che la situazione è pericolosa perché vuol dire che le mafie stanno operando e stanno operando alla grande, indisturbate.
Quella immensa zona grigia che esiste fra quanti combattono le mafie e quanti la sostengono.
“Giovanni Falcone ( cfr. “Mafie vecchie,mafie nuove “ di Rocco Sciarrone.Ed.Donzelli,pag 115 ), in un’intervista, ha affermato che “tutto il mondo imprenditoriale (…….) ha rapporti con la mafia.
E’ solo questione di livelli e di gradazioni.
C’è l’imprenditore che collude e quello che subisce in silenzio.
Quello che costruisce i palazzi con le narcolire e quello che accetta di buon grado il sostegno finanziario della mafia”.
L’occupazione di una porzione di territorio, apparentemente rimasto indenne dal fenomeno, può avvenire in mille modi, anche per interposta persona, attraverso l’imprenditore “cliente”, che risulta “ pulito”, insospettabile, ma che ricicla denaro sporco per conto delle organizzazioni criminali disponendo di una rete di relazioni che gli consentono di fare questo e quell’altro…...
Le mafie bianche, quelle in giacca e cravatta, annidate in politica, nelle istituzioni, nelle professioni, negli alti gradi della burocrazia, nel parlamento, nel governo.
Noi ci allarmiamo quando sentiamo rappresentanti delle Istituzioni dichiarare che…….sul proprio territorio ….non c’è mafia!
Perché delle due una:
1) o sono degli imbecilli che non sanno leggere la realtà che li circonda;
2) o sono collusi con la mafia.
Non c’è una terza lettura da fare.
In entrambi i casi vanno rimossi dall’incarico per i danni che fanno.
Questo,in uno Stato veramente democratico e di diritto !!!!
Danni che vanno dai ritardi, carenze od omissioni nella elaborazione di strategie di contrasto,all’annichilimento delle coscienze e delle menti, alla disinformazione ecc.
Gigi Daga, pochi giorni prima di morire, ha voluto far pubblicare sull’ultimo numero del suo giornale “Tarquinia Città”, chiedendo a noi di fare altrettanto sul sito web, un’intervista rilasciata dal Colonnello dei Carabinieri Guida sulla presenza mafiosa nel viterbese.
Bene, il col. Guida, con l’onestà intellettuale che caratterizza il vero carabiniere, illustra la situazione per quella che é.
Seria, come in ogni altra parte del Paese.
Negare la realtà è atto criminale e va punito.
Ci meraviglia il fatto che la “politica“, almeno quella parte che non può definirsi “sporca” o “mafiosa”, non abbia avvertito il dovere morale e civile di insorgere di fronte a certe posizioni negazioniste emerse recentemente nel viterbese.
Ci sono fenomeni che vanno studiati e seguiti senza un attimo di tregua in quanto la loro continua mutazione sfugge a qualsiasi azione investigativa che non venga fatta con assiduità ed in profondità.
Citiamo appena due esempi :
recentemente noi abbiamo individuato una massa enorme di capitali che si stanno spostando da Gaeta a Civitavecchia ad opera di taluni soggetti che finora hanno operato nel sud del Lazio e che ora si spostano, come anche abbiamo rilevato l’estensione del campo di azione da Formia a Sabaudia di altro soggetto.
Cosa vogliamo dire ?
Che le mafie, o, comunque, i capitali “ sospetti “ sono mobili, rapidi, occupano tutto quello che c’è da occupare per fare business.
Improvvisamente e non necessariamente con bombe, ricatti e quant’altro.
In maniera “pulita” e con gente “ pulita “.
La provincia di Viterbo è territorio di riciclaggio, di forte riciclaggio. E non solo sul litorale.
Noi abbiamo,anche grazie all’opera instancabile del caro Gigi Daga,raccolto molte notizie,che,insieme a quelle che continueremo a raccogliere,costituiranno materia di un dossier che riguarderà la situazione esistente nell’Alto Lazio che consegneremo fra poco a chi di competenza a Roma.
Per concludere,rivolgiamo un caldo appello a tutti i cittadini onesti della provincia di Viterbo perché ci aiutino e ci stiano vicini in questo lavoro impegnativo che ci accingiamo a fare per quanto meno limitare i danni di un’occupazione mafiosa che sta devastando in maniera subdola e silenziosa,ma costante, il loro territorio.
Ass.A.Caponnetto
www.comitato-antimafia-lt.org