Egregio Sindaco Marini,
io veramente direi caro Giulio, come sempre quando ci incontriamo in Provincia... ma in questo caso interpello il Sindaco, quindi le preannuncio formalmente che domenica mattina dalle 10 in poi disobbedirò alle sue disposizioni.
Ho appreso dalla stampa di cosa precisamente tratti l'ordinanza sulla 'sicurezza' (o sul 'decoro') e non mi è piaciuta per niente. Non ho trovato nulla che mi paresse realmente attinente alla sicurezza dei cittadini (tranne forse la questione delle bottiglie di vetro), né mi pare che il problema sia l'educazione: se mangio un panino in pubblico non credo di essere un maleducato, semmai se buttassi la carta in terra, cosa che è già sanzionabile a prescindere dall'ordinanza in questione.
I confini tra l'educazione e la maleducazione sono infatti già abbondantemente disegnati dalle norme vigenti. Se mi sdraio su una panchina che male c'è? Quale sarebbe l'atteggiamento palesemente irrispettoso che mi rende multabile? Mica mi sdraio nudo, ma pure fosse, in tal caso sarei reo di atti osceni in luogo pubblico, anche qui sanzionabili a prescindere dall'ordinanza.
Si pongono una serie di inibizioni grigie ed insensate, che implicano una discrezionalità enorme da parte degli agenti, i quali invece avrebbero diritto a norme chiare da far rispettare, non a divieti tutti da interpretare. La discrezionalità, sindaco, è sempre nemica del diritto e dei cittadini.
Dunque domenica mattina dalle 10 in poi disobbedirò all'ordinanza di fronte al Palazzo dei papi.
Le assicuro che non voglio fare polemica politica, miro invece a farle comprendere col mio esempio l'insensatezza dell'ordinanza in questione.
Farò alcune cose molto gravi, tanto che se mi si commina il massimo delle multe previste, rischio di vedermi portar via in un colpo solo gran parte del mio reddito annuale.
Me ne andrò in piazza, mi porterò i tubetti, il colore, la tela, il cavalletto e dipingerò quello che mi pare: i fregi medievali, le arcate, i passanti, i vigili che verranno a fare il loro lavoro.
Non solo i colori saranno al mio seguito "in modalità tali da consentirne l'immediato e diretto utilizzo" (vietatissimo), ma saranno aperti ed in uso.
C'è di più (ma senza alcuna tentazione sovversiva): se trovo un angolo a 'solina' (al sole), lo sa che faccio? Mi ci 'spalmo' sopra e mi godo la giornata, tra un disegno e l'altro.
Se avrò fame mi tirerò fuori un panino dallo zaino, non una 'porcheria' americana piena di consevanti, ma un bel panino col maiale casareccio di Picchiarelli (che lei conosce in altre vesti), per rimettermi all'opera con rinnovato vigore.
Quando alla fine mi sarò stancato, mi concederò il riposo dei giusti: mi ri-'spalmerò' al sole e mi berrò una meritata birretta mentre guardo quello che ho prodotto.
Visto che avete dichiarato tolleranza zero per tutto ciò, mi sa che mi porterete via l'equivalente in denaro di mezzo anno di lavoro. In Piazza dei papi ci starò comunque e mi porterò anche appresso alcuni suoi ritratti, che ho schizzato nelle sedute del Consiglio Provinciale: non glieli ho mai mostrati ma sono carini, le piacerebbero. Se domenica mattina decidesse di fare un salto in piazza, come Giulio o come Sindaco faccia lei, mi farebbe piacere perché la conosco come persona cordiale e simpatica, i ritratti glieli regalo e la birretta magari ce la beviamo insieme...
Viva la vita, Sindaco! L'ossessione di proibire tutto quello che non si può normare, è nemica della cosa più libera e meno normabile del mondo: la vita, appunto.
Cordiali saluti
Riccardo Fortuna
Consigliere alla Provincia di Viterbo... e pittore.
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