La consigliera di Parità della Provincia, Daniela Bizzarri, ha partecipato ieri a Roma alla prima giornata della Conferenza regionale del Lavoro. Si è parlato di “Nuovi modelli di organizzazione e qualità del lavoro: come le donne cambiano il lavoro e come si investe in qualità”.
“Dagli interventi dell’assessore regionale Alessandra Tibaldi, del direttore del Lavoro, pari opportunità e politiche giovani della Regione Lazio Lea Battistoni e di Alida Castelli, consigliera regionale di Parità, sono emersi - racconta – dei dati non esaltanti per il Lazio. Il 27% delle donne lascia il lavoro dopo aver avuto un figlio, per il part-time siamo sotto la media nazionale. Il tasso di disoccupazione è in discesa come pure quello delle donne che non cercano più lavoro, visto che dopo la maternità non esistono servizi adeguati per permettere loro di continuare il lavoro”.
“Ho portato – prosegue – la mia esperienza di Viterbo dove solo per alcune tipologie di lavoratrici è possibile usufruire del part-time e riuscire a conciliare i tempi di vita privata col lavoro. Questo perché nella Tuscia non esistono grandi aziende private che concedono part-time o contratti flessibili. D’altro canto, le lavoratrici non possono permettersi di perdere il posto. Stesso problema vale anche per l’applicazione della legge 53 sui congedi parentali che per due motivi non vengono richiesti: la differenza salariale tra uomo e donna è ancora molto elevata e, ovviamente, è sempre la donna che dovrebbe chiederli; come citato sopra, poi, i datori di lavoro non sono favorevoli alla concessioni di strumenti utili alla conciliazione”.
“Inoltre - conclude – il lavoro nero, che è in grosso aumento nella nostra provincia, non agevola certamente l’applicazione di questi strumenti che possono facilitare il lavoro femminile”.
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