A pochi chilometri da Vasanello, l’insediamento “Palazzolo” è uno dei più notevoli esempi di centri fortificati dell’Alto Lazio. Abbandonato per lungo tempo, gli studiosi fanno risalire il Castello di Palazzolo alla metà dell’undicesimo secolo sottolineandone la posizione strategica a ridosso della Via Amerina e della valle del Tevere. I lavori di recupero, finanziati dal Comune di Vasanello e dall’Università Agraria, sono iniziati nel 2008 e, completata la prima fase proprio in questi giorni, il sito viene restituito alla godibilità del pubblico in occasione di “MestierAria” in programma sabato e domenica prossimi. Per l’occasione gli organizzatori di questa seconda edizione dell’importante rassegna nazionale di alto artigianato hanno ideato e lanciato il “Premio nazionale di fotografia archeologica Palazzolo” che, presidente di giuria Patrizia Aureli della Soprintendenza dei Beni Archeologici dell’EtruriaMeridionale, vedrà esposte le 200 fotografie finaliste presso la sede dell’Università Agraria di Vasanello. Il programma di MestierAria è ricco di molti altri eventi ma, ovviamente, tutto ruota intorno alla riscoperta dell’artigianato italiano di qualità che vede la presenza di numerosi artigiani provenienti da ogni regione ospitati nelle antiche botteghe del centro storico della cittadina. Gli artigiani, il concorso fotografico, il convegno di studi di archeologia medievale, la mostra delle foto che l’archeologo Thomas Ashby (1920) ha scattato in questa terra, sono i contenuti della rassegna il cui obiettivo, oltre alla riscoperta dell’artigianato stesso, è e vuol essere anche quello, più complessivo e strategico, di valorizzazione del ricco patrimonio storico, archeologico e culturale di tutta l’area. L’appuntamento di Vasanello con i suoi scorci del passato e la sua attualità, è, dunque, la conferma di quanto gli eventi locali rappresentano, ognuno con le sue specificità, l’occasione migliore per scoprire - o far riscoprire - ciò che rende queste terre attraversate dalla Via Amerina così interessanti non solamente per quanti, numerosi, già le frequentano ma, soprattutto, perquella crescente fascia di turismo “nuovo” ed orientato verso un’offerta più “naturale” e più “a misura”.