Palazzo Farnese di Caprarola e Villa Lante di
Bagnaia, tanto amata dal Re Carlo III d'Inghilterra, saranno visitabili
domenica 5 maggio 2024 con ingresso gratuito su iniziativa del MiBACT.
Un’occasione
da non perdere per visitare Villa Lante il meraviglioso parco con i
suoi giardini all’italiana, le sue bellissime fontane e le due
bellissime palazzine Gambara e Montalto.
Potremo così ammirare uno dei più famosi giardini italiani manieristici del XVI secolo.
Ideata
da Jacopo Barozzi da Vignola, la sua costruzione cominciò nel 1511 ma
fu portata a termine intorno al 1566 su commissione del cardinale
Gianfrancesco Gambara. Tuttavia la villa non ha acquisito questo nome se non quando, nel XVII secolo, passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere.
Villa Lante si
compone di due palazzine, pressoché identiche, anche se costruite da
proprietari diversi in differenti periodi. Fu il cardinale Gianfrancesco
Gambara a dare il proprio nome alla prima. Dopo la sua morte, avvenuta
nel 1587, gli successe il nipote di papa Sisto V, il cardinale
Alessandro Peretti di Montalto, che completò il progetto e costruì la
seconda.
I giardini costituiscono l'attrazione principale di Villa Lante, con i loro spettacolari giochi d' acqua, cascate e fontane.
Entrando
dall’arco bugnato dell'entrata principale, ci si ritrova in un
quadrato, perfettamente regolare dove il bosso è plasmato e modellato a
formare motivi decorativi che circondano piccole fontane e sculture. Il
tratto più caratteristico di questo parterre è la complessa fontana
posta al suo centro, formata da quattro bacini, separati da cammini
transennati, con i parapetti decorati con pigne di pietra ed urne
decorative che intersecano l'acqua. Nel cuore del complesso, un bacino
centrale contiene la celebre Fontana dei Mori del Giambologna.
Sopra
il parterre principale il visitatore può inerpicarsi attraverso querce,
lecci e platani, scorgendo fontane e sculture che si aprono attraverso
inaspettati scorci. Si arriva quindi al primo dei giardini a terrazza
ascendenti: qui, alloggiata tra due scalinate in pietra, vi è la Fontana
dei Lumini, una fontana circolare a gradini. Su una terrazza successiva
vi è un enorme tavolo di pietra con acqua che scorre nel suo centro. In
questo posto, il cardinal Gambara intratteneva i suoi ospiti.
Al
di sopra vi è la quarta terrazza, contenente la catena d' acqua,
elemento che il Vignola aggiunse a molti giardini del XVI secolo.
Visibile anche a Villa Farnese e Villa d' Este,
questo ruscelletto scende in cascata al centro dei gradini per
concludersi in fondo alla terrazza. Al livello superiore vi sono ancora
fontane, grottini, e due piccoli casini che, come i loro omologhi più
grandi sulla terrazza inferiore, hanno un disegno particolare,
probabilmente anch'esso del Vignola, con logge aperte sorrette da
colonne di ordine ionico. Esse reggono il nome del cardinale Gambara
scolpito sulla cornice. Uno dei casini dà accesso a un piccolo giardino
segreto di siepi e topiarie.
Per quanto riguarda lo spettacolare Palazzo Farnese di Caprarola ricordiamo che inizialmente
doveva avere caratteristiche difensive, e il progetto per una residenza
fortificata venne affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane dal
cardinale Alessandro Farnese il Vecchio.
I lavori iniziarono nel 1530, ma furono sospesi nel 1546 a causa della morte del Sangallo.
Il
cardinale Alessandro il Giovane, insediatosi a sua volta a Caprarola,
volle riprendere il progetto del nonno ed affidò il cantiere al Vignola
che modificò radicalmente il progetto originale. La costruzione, pur
mantenendo la pianta pentagonale dell 'originaria fortificazione, venne
trasformata in un imponente palazzo rinascimentale, che divenne poi la
residenza estiva del cardinale e della sua corte.
Alla
villa è annesso uno splendido giardino tardo-rinascimentale, realizzato
attraverso un sistema di terrazzamenti collegati dal Vignola con la
residenza attraverso dei ponti.
A. Angela