I numeri della crisi umbra, forniti dallo studio elaborato dalla Cgil, evidenziano profonde difficoltà socio-economiche presenti nella nostra Regione. Una crisi diffusa nel territorio che vede nella Merloni di Nocera Umbra e nella Minerva di Spoleto – una volta grandi risorse per la realtà regionale – gli esempi più eclatanti di aziende in crisi le cui ripercussioni hanno anche una drammatica dimensione sociale.
Posti di lavoro a rischio, cassa integrazione, precariato, disoccupazione giovanile, carenza di infrastrutture sono i problemi di fondo che serpeggiano da tempo nei territori di Foligno, Spoleto e della Valnerina e che ora, in un momento di crisi globale, si stanno evidenziando sempre più minacciando di colpire in maniera irreversibile le tantissime piccole e piccolissime imprese che operano in questo territorio.
Per il consigliere regionale Giancarlo Cintioli non è più il tempo delle buone intenzioni perché oggi, a tutte le parti interessate, viene chiesto il coraggio di agire, di fare delle scelte e proprio per questo propone di aprire il più velocemente possibile un “tavolo di confronto” tra istituzioni, imprese, sindacati, lavoratori al fine di individuare strategie adeguate per affrontare le numerose incognite che quotidianamente rischiano di mettere sul lastrico famiglie, imprese ed operatori.
Per Cintioli è necessario trovare risposte alla crisi ma, nello stesso tempo, è necessario costruire nuove politiche per il futuro: il territorio è ricco di eccellenze, innovazioni, cultura imprenditoriale ma occorre anche una sinergia di tutti gli attori per evitare che la recessione cancelli definitivamente una parte del sistema produttivo regionale. Proprio per questo, un “tavolo di confronto” consentirebbe di affrontare i problemi alla radice superando anche i localismi e, dando così ai territori possibilità di sviluppo, di innovazione e di competitività.
Tutto ciò dovrebbe portare ad affermare e praticare un’idea di sviluppo integrato in quanto i territori di Foligno, di Spoleto e della Valnerina, rappresentano tra loro aree complementari che devono, per costruire una visione condivisa del futuro, fare sempre di più “sistema” anche con le aree limitrofe di Assisi e Bastia Umbra nonché con il Consorzio delle aree industriali di Spoleto-Terni-Narni. È in questo lembo dell’Umbria, infatti, che l’area industriale di S. Giacomo di Spoleto e la piastra logistica intermodale di Foligno possono diventare pilastri per lo sviluppo economico regionale integrandosi con i grandi progetti infrastrutturali viari, ferroviari come pure con l’aeroporto di S. Egidio. Non a caso l’integrazione dei territori e l’integrazione dei servizi sono obiettivi strategici contenuti nel Patto per lo sviluppo dell’Umbria e nel Documento Annuale di Programmazione (2009-2011) al fine di dotare il territorio umbro di efficienti punti di interconnessione tra aree produttive, sistemi urbani e principali reti di trasporto.
A questo punto, partendo proprio dalla situazione della Minerva - anche alla luce degli ultimi incontri svoltisi tra la Regione Umbria e il Comune di Spoleto e alla possibilità di rivedere attivo quel sito produttivo se è vera, così come riportato da testate locali, la manifestazione di interesse di un’azienda che ha partecipato al bando del tribunale - Cintioli auspica che quanto prima parta da Spoleto quel dialogo tra gli attori dello sviluppo economico al fine di creare legami solidi tra i territori per ricreare, attraverso azioni concrete, fiducia nel futuro.
- Uno Notizie Perugia -
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