CIVITAVECCHIA - ROMA (UnoNotizie.it)
Appena archiviata la brutta esperienza con la società “Tributi Italia”, il Comune intende esperire nei prossimi giorni una gara di appalto a rischio di invalidità, a condizioni antieconomiche, perseguendo obbiettivi poco chiari.
Parliamo dei servizi di affissioni, pubblicità e tosap che generalmente sono affidati a società iscritte nell’Albo dei Concessionari istituito, a norma del d.lgs. n. 446/1997, presso il Ministero delle finanze. Si tratta di società che devono assicurare, con la centralità dei servizi informatici, anche la presenza nel territorio per lo svolgimento dell’affissione dei manifesti e delle funzioni di redazione e aggiornamento del piano degli impianti di affissione e pubblicitari, censimento dei mezzi esistenti e delle occupazioni di suolo pubblico permanenti o temporanee, accertamento dei tributi, riscossione nelle varie fasi, contatti con gli utenti, ecc. Il Concessionario subentra, in tutto e per tutto, al Comune nello svolgimento di funzioni complesse e delicate. Giusto che il tutto sia sottoposto a controlli di legalità da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, nonché della Corte dei conti.
La gara che il Comune sta per svolgere sembra destinata a consentire un’esperienza anche peggiore della precedente. Che senso ha, per esempio, assegnare all’appalto – come il Comune sta facendo – la brevissima durata di quattro mesi? Quale Concessionario professionalmente impegnato accetterebbe di accollarsi seriamente il servizio per un periodo così breve?
Quanto alle condizioni per la partecipazione alla gara, esse appaiono davvero irragionevoli. La gara verrebbe esperita al massimo ribasso dell’aggio: ne risulterebbe un affidamento a titolo sperimentale, non già una gara a progetto rispettosa delle indicazioni europee. Al Concessionario sarebbe inoltre fatto obbligo di utilizzare il personale già in forze (3 persone a pieno tempo) e di garantire comunque, nei quattro mesi, un’entrata minima per il Comune di 150.000,00 euro.
Le due condizioni e l’estrema brevità della concessione non offrono presupposto né per una gestione ben condotta né per la tutela dei diritti del contribuente.
C’è poi da chiedersi che cosa il Comune intenda fare da gennaio 2010. Sarebbe cosa grave ed inaccettabile, ad esempio, che il “benefattore” aggiudicatario di una gestione in perdita di soli quattro mesi si vedesse trasferire - attraverso proroghe di dubbia legittimità - una concessione ben più consistente a condizioni rivedibili e soprattutto by-passando le normali procedure di una vera gara a progetto e ad evidenza pubblica.
Siamo sicuri che una situazione simile non si verificherà; tuttavia non vorremmo: a) che il Comune si accontenti di una gestione non molto diversa dalla precedente, che pure ha aspramente criticato; b) che società davvero serie si astengano dalla gara oppure, partecipando, si affidino, come è loro diritto e su fondate ragioni, a ricorsi amministrativi tali da rinviare sine die la regolare gestione dei servizi oggetto dell’appalto.
I Verdi di Civitavecchia
- Uno Notizie Civitavecchia -
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