FALCONARA MARITTIMA - ANCONA (UnoNotizie.it)
Sarà come al solito una commemorazione semplice e silente, finalizzata a dimostrare che è sempre vivo nei cittadini il ricordo del tragico incendio del 25 Agosto 1999 in cui persero la vita, bruciati vivi, due lavoratori della raffineria API di Falconara Marittima.
Un incendio terribile che diffuse angoscia e spavento tra la popolazione, una parte della quale – due quartieri - dovette scappare dalle proprie abitazioni aggredite, nel corso degli anni, dalla espansione degli impianti della raffineria API.
10 cittadini ricorsero alle cure mediche per le esalazioni dei fumi dell’incendio;
1 treno transitò tra le fiamme … Né l’API né le Ferrovie furono capaci di impedirlo!
1 Km e mezzo di territorio fu interessato da una pioggia liquida di idrocarburi e solida di detriti che furono consegnati alla Magistratura!
Per 3 ore circa ci fu paralisi totale del traffico aereo, ferroviario e stradale!
In dieci anni è stato espletato un solo grado di giudizio con la condanna di un operaio (l’ultimo nella catena gerarchica delle responsabilità!) ad un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) il quale allestì la linea di carburante e manovrò la valvola sotto accusa.
Ma le motivazioni della Sentenza che non ha trovato sufficienti le prove della responsabilità dei vertici della raffineria API di Falconara (pur se condannati a risarcire i danni civili) continuano a suscitare nei Comitati e nei Cittadini molte perplessità, se non altro perché il Pubblico Ministero accusò più volte i vertici API con queste parole: “L’API ha contribuito a distogliere e differire l’attenzione sulle vere cause del sinistro (…) Ritengo che si possa affermare che certamente l’API mantenne comportamenti forvianti le indagini per almeno 15 giorni dall’evento, ma soprattutto che questo lungo lasso di tempo venne utilizzato (…) anche e soprattutto per intralciare ed inquinare in ogni modo l’attività di indagine dell’autorità giudiziaria. (…) Non solo c’è stato questo, ci sono state le vicende dei testi contattati affinché riferissero circostanze false”.
I Comitati ed i Cittadini costituitisi e riconosciuti parti civile hanno chiesto l’Appello per arrivare a tutti i responsabili … ma dalla sentenza di primo grado del maggio 2005 non si è riusciti a fare l’Appello!
Oggi, a dieci anni da quel tragico incendio, siamo ancora più disgustati dal non vedere conseguenze alle accuse circostanziate del Pubblico Ministero;
Siamo disgustati dal non vedere provvedimenti a carico di coloro che non impedirono il transito del treno e disviarono con informazioni false lo stesso Prefetto di Ancona che, nella sua Relazione, scrisse “per fortuna non transitò nessun treno”!
Siamo disgustati dal costatare che il Decreto Seveso (e le sue sanzioni), a Falconara Marittima, è sospeso, non è vigente.
ED ALLORA ABBIAMO DECISO, IN QUESTA DATA SIMBOLICA, DI FAR PARTIRE LA CAUSA CIVILE DEI COMITATI E DEI 149 CITTADINI FALCONARESI NEI CONFRONTI DI API RAFFINERIA PER DANNI FISICI, PATRIMONIALI E MORALI.
Perché noi non ci arrendiamo di fronte a chi fa della prepotenza il suo metodo né di fronte a chi, supinamente, accetta e spera vantaggi personali (politici e non) !
Deve rimanere un segno, seppur risarcitorio, di questa lotta!
Comitato 25 agosto
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