SASSARI (UnoNotizie.it)
Sabato 30 Maggio è stata indetta a Sassari la prima manifestazione contro l'omofobia, il razzismo e tutte le discriminazioni, per il diritto all'autodeterminazione sul corpo e nelle scelte di vita “LIBERI TUTTI, LIBERE TUTTE".
Negli ultimi anni i diritti e le libertà individuali hanno subito una lenta e progressiva erosione: dalla legge 40, sulla procreazione assistita, al decreto sulla prostituzione, al testamento biologico, dalla Bossi Fini sull'immigrazione, al decreto sicurezza passando per la mancata approvazione dei PACS e del riconoscimento dell'omofobia quale crimine di odio o perlomeno fra le aggravanti della legge Mancino contro tutti i razzismi.
In un'ottica profondamente religiosa le nuove destre, in perfetta sintonia con una parte del centro sinistra, cercano di normare, in senso restrittivo, tutti i temi eticamente sensibili subordinando le libertà ad un'etica della repressione piuttosto che ad un senso di responsabilità.
L'aumento vertiginoso di casi di violenza a sfondo razzista, sessista ed omofobico degli ultimi tempi, di cui anche la Sardegna è stata ed è teatro, rappresentano la misura del fallimento della nostra società e la totale confusione imperante fra il piano laico del diritto positivo e quello religioso della fede.
Stato e Chiesa impongono al cittadino costrizioni giuridico-religiose e si alleano “per trasformare il peccato in delitto, il precetto dottrinale in norma, la legge divina in diritto positivo, l'etica religiosa in etica pubblica, con la conseguenza di imporre ai cittadini comportamenti e obblighi non condivisi”.
Libertà, diritti di cittadinanza e autodeterminazione sul corpo e nelle scelte di vita sono mali da combattere perché sottraggono il cittadino, il fedele, l'elettore, ad un controllo sociale che aveva la sua centralità nella famiglia patriarcale che riproduceva, in piccolo, la gerarchia di valori e autorità. Gli omosessuali, in quanto portatori di una cultura "laicista" del rispetto delle diversità, rappresentano un “nemico pericoloso” perché mettono in discussione l'ordine costituito e minano alle fondamenta l'organizzazione del controllo sociale fondata sulla Norma.
Una norma che ragiona seguendo una logica binaria, dove la differenza si trasforma in contrapposizione e la complessità del mondo viene ridotta ad una opposizione duale all'interno di una logica binaria: donne o uomini, eterosessuali o omosessuali, buoni o cattivi.
Gli appelli contro la violenza e la condanna dei singoli gesti risultano poco credibili. Attaccare gli immigrati e dipingerli come criminali e stupratori spingendoli, con apposite misure di legge, sempre più nella clandestinità, legittima di fatto la nascita e la fortificazione di pulsioni fobico razziste che troppo spesso si traducono in aggressioni e vere e proprie e in cacce all'uomo. Espropriare la donna della libertà e del diritto ad autodeterminarsi sul proprio corpo e ad assumersi in prima persona la responsabilità della riproduzione, alimenta il sessismo e quella logica maschile di possesso alla base delle aggressioni e delle violenze sessuali.
Offendere le persone omosessuali dipingendoli come malati e pervertiti con il mantenimento di tutte le discriminazioni legislative basate sull'orientamento sessuale e il mancato riconoscimento dell'omofobia quale crimine di odio, autorizzano moralmente e culturalmente la discriminazione e le aggressioni contro gay, lesbiche e trans.
Le direttive del Consiglio Europeo degli ultimi anni, a seguito di numerose risoluzioni approvate dal '90 ad oggi, attuano il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica e stabiliscono un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro proibendo le discriminazioni dirette o indirette basate sull'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età il sesso e/o l'orientamento sessuale.
Liberi Tutti, Libere Tutte si propone infatti come manifestazione per “il diritto all'autodeterminazione sul corpo e nelle scelte di vita”, ovvero il diritto inalienabile di ogni cittadino e cittadina a poter scegliere come “utilizzare” il proprio corpo e come e con chi condividere affetti e progetti di vita. Una visione laica e rispettosa di tutte le diversità che pone il cittadino, e il suo benessere psico fisico, al centro della sua azione politica e legislativa. Ovvero: diritti di cittadinanza per tutte e tutti come punto di partenza per una reale lotta a tutti i razzismi, alla violenza e all'odio sociale.
Temi questi oggi molto sentiti, anche a giudicare dalle numerosissime adesioni giunte per la manifestazione del 30, sia da organizzazioni politico culturali della sinistra diffusa che da tanti cittadini e cittadine esasperati dal progressivo imbarbarimento delle relazioni sociali e dall'uso indiscriminato della violenza quale unica modalità di risoluzione dei conflitti a tutti i livelli.
Da ultimo un appello alle e ai Sindaci sardi: invitiamo tutti i sindaci interessati a dare un segnale forte contro la violenza, l'omofobia e il razzismo, a partecipare alla manifestazione del 30 con il Gonfalone del loro comune o, in alternativa, con la fascia tricolore.
Il concentramento è previsto per le ore 17 del 30 Maggio nella piazza antistante la Chiesa di Santa Maria.
Durante il corteo musica con il dj Davide Merlini e interventi dal carro del MOS.
Al termine del corteo interventi di esponenti delle organizzazioni aderenti e rappresentanti delle Istituzioni impegnati nella lotta all'omofobia.
Liberi Tutti Libere Tutte si concluderà, come riportato anche nelle ultime notizie, in piazza Tola con la musica di: Archè, Natistrani e A58 e gli spettacoli delle drag queen La Trave Nell'Okkio, Miss Kina Martina, Lady Glitters e Golden Lady.
La manifestazione è promossa da Movimento Omosessuale sardo, ARC Cagliari, Queer Party e centro culturale Borderline, con l'adesione di (in ordine alfabetico):
A58, A Manca sezione di Thathari, Amnesty International, Arci Gay nazionale, Area Mito Assemblea per la giornata contro l'omofobia Ca., ass. E. Berlinguer SS, ass. Italia Cuba, Cantiere Sociale de l'Alguer, circ. Arcigay Carbonia, circ. La RAìZ SS, circ. PRC E. Berlinguer SS, circ. GLBT Maurice Torino, Collettiva_femminista SS, compagnia teatrale del Disequilibrio, compagine teatrale Ouroboros, Eventz, Gaynet, Italialaica.it, La città di Ar SS, noiDonne 2005, Night Queer, PdCI federazione di SS, PRC federazione di SS, Rete28Aprile CGIL Sardegna, Rifondazione sarda per la sinistra, Rossomori, Sindacadu de sa natzione Sarda, Sinistra e libertà Sardegna, Sinistra per la Sardegna, Socialismo Diritti Riforme, U.A.A.R. SS
Alcune adesioni a titolo personale:
Giulio Calvisi deputato PD, Salvatore Marino ass. prov.le lavoro PRC SS, Claudia Zuncheddu cons. reg. Rossomori, Massimo Zedda cons. reg Sinistra e libertà, Dario Satta cons. com. SS PRC, Giampaolo Mameli cons. com. SS PD, Roberto Schirru cons. com SS PD, Michele Piras coord. reg. RSpS, Silvio Lai, Beniamino Scarpa, Pina Zappetto, Tiziana Fois, Leonardo Boscani, Saverio Aversa, Giusi Marrosu, Maria Grazia Caligaris, Patrizia Patrizi, Elia Aiello, Rosario Musmeci, Francesca Barracciu ex segretaria regionale PD.
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