Sembrerebbe che iniziative private, per risolvere i suddetti problemi, non abbiano trovato attualmente positivo riscontro nell'ente locale.
Nel porto di Talamone sbocca un importante canale di bonifica gravemente inquinato nei mesi estivi, a bassa portata idrica.
Chi controlla gli efflussi dei sistemi di depurazione comunale e del Camping di Talamone?
Il porto di Talamone è inserito in un area storico-paesaggistica di elevato pregio (soggetta a vincolo), confina con un bacino idrogeologico considerato a rischio (e vincolato) e con importanti zone archeologiche, di particolare rilievo: la villa romana a 1 km dal Paese è presumibile fosse legata a delle saline e a strutture portuali, collocate verso il paese stesso.
Il porto di Talamone insiste su una delle ultime secche costiere esistenti, di elevato pregio ambientale per la diffusione in acque basse di fanerogame marine e già, come ammettono anche le relazioni del Comune di Orbetello, soggetta a notevoli livelli di stress ambientale.
Il porto di Talamone è un approdo del tutto protetto pur mantenendo una configurazione aperta (senza diga di chiusura) grazie alla meravigliosa protezione naturale offerta dalla configurazione del golfo.
Ma che cosa sta per accadere?
Oggi c'è la proposta per il ‘nuovo porto di Talamone’ portata avanti dal Comune di Orbetello.
Secondo la nuova proposta sarebbero realizzati 800-1000 posti barca ‘per lo più’ per imbarcazioni dai 15 ai 34 m.
Sarebbero anche ricollocate le imbarcazioni non idonee, almeno il 90%, che attualmente trovano approdo a Talamone.
Le imbarcazioni non idonee verrebbero ricollate in aree nell’ambito comunale, oggi inesistenti; probabilmente realizzando così ulteriori interventi per approdi portuali che chiaramente oggi non vengono pubblicizzati.
Va sottolineato che, in generale, le scelte speculative gravano sulla fruibilità del turismo nautico per la popolazione della Provincia di Grosseto e per gli attuali residenti turistici del circondario.
La scelta del nuovo porto di Talamone, oltre ad insistere su un area di interesse archeologico, mette a completo rischio il pregiato habitat di fanerogame marine già in situazione di stress a causa dell’importante apporto di acqua dolce e di inquinanti.
E' addirittura prevista la deviazione del corso del canale di bonifica per portarlo a sfociare in direzione del centro del golfo, con la realizzazione di imponenti argini prolungati in mare per molte decine di metri
Inoltre è prevista la realizzazione di un' enorme opera di sbarramento (oltre 500 m di diga) per realizzare la completa chiusura del porto.
Va rilevato che la scelta del nuovo porto è del tutto inappropriata per la protezione dagli eventi marini, oltretutto la realizzazione del nuovo porto di Talamone non può che provocare uno stravolgimento paesaggistico e ambientale: infatti una tale opera provocherà l’insabbiamento del litorale ad est e la totale perdita dell’habitat pregiato di cui l'aerea è ricca.
Questo fatto è talmente evidente che è preso in carico dal progetto, prevedendo la necessità di grandi argini per "accompagnare" in mare lo sbocco del canale di bonifica, per molte decine di metri oltre l’attuale linea di costa.
IN SINTESI LA PROPOSTA FORMULATA PER UN NUOVO PORTO A TALAMONE E’ UN INTERVENTO AI DANNI DELL’AMBIENTE, DEL PATRIMONIO STORICO-PAESAGGISTICO E DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE E TURISTICA
COMITATO PER LA DIFESA DI TALAMONE
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