ROMA (UNONOTIZIE.IT) Si è insediata alla Regione Lazio la commissione d'inchiesta che dovrà fare piena luce sulla presunta truffa che ha portato agli arresti domiciliari di Gian Paolo Angelucci, figlio di Antonio Angelucci, senatore del Pdl e fondatore del grande impero con 26 strutture sanitarie nel Lazio e in Puglia. La Procura indaga su una truffa che sfiorerebbe i 170 milioni di euro. Per Antonio Angelucci, essendo parlamentare, è stata richiesta l' autorizzazione a procedere. Un'inchiesta che, per ora, ha portato agli arresti domiciliari del figlio, Gian Paolo Angelucci, re delle cliniche a Roma, e di altre dodici persone, oltre che all'emissione di provvedimenti per altri sette indagati.
Una nuova bufera sulla sanità del Lazio dopo la famosa inchiesta su Lady Asl.
Antonio Angelucci, senatore del Pdl è il fondatore della Tosinvest. E' nato 65 anni fa in un piccolo paese dell'Abruzzo. A Roma inizia la sua avventura professionale come commesso in una farmacia e poi come portantino dell' Ospedale San Camillo di Roma.
Poi, però, arriva la svolta. Antonio Angelucci riesce a diventare proprietario di una casa di cura a Velletri. Inizia così il primo tassello di una struttura imprenditoriale legata non solo alla sanità.Tra le proprietà di famiglia ci sono anche i mass-media, i giornali quotidiani. Dopo il mancato acquisto dell'Unità, gli Angelucci infatti controllano oggi i quotidiani "Libero" e "Il Riformista". Molti anche gli investimenti immobiliari, tra cui, in via della Botteghe Oscure a Roma, lo storico edificio che per 40 anni è stato sede del PCI, il Partito Comunista Italiano.
Oggi la holding della sanità privata, solo nella Regione Lazio, gestisce più 1.500 posti letto, tutti accreditati.
Per questa nuova indagine sulla sanità venti in totale gli indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso. L'indagine, nata due anni fa, si intreccia con quella che fu definita 'la grande inchiesta su Lady Asl '. L'inchiesta parte da Villa dei Pini, una struttura sanitaria che la San Raffaele Spa ha spiegato non essere di sua proprietà. Indagando sul complesso che sorge ad Anzio, sul litorale romano, i carabinieri del Nas hanno messo in luce un enorme intreccio d'affari. Nel provvedimento emesso dalla Procura di oltre 800 pagine, viene, inoltre, delineato un sistema di lobbying esercitato sulla Regione Lazio. Visto che tra le proprietà di famiglia ci sono anche due giornali quotidiani, Libero e il Riformista.
Sempre in tema di sanità stamani, nella Tuscia, blitz dei carabinieri presso la ASl di Viterbo all'interno degli uffici della Cittadella della Salute. Si attendono i particolari dell'operazione condotta dai carabinieri su disposizione della Procura della Repubblica.
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