CIVITAVECCHIA - ROMA - ( UNONOTIZIE.IT ) Notizie così meriterebbero riflessioni pubbliche, magari attraverso gli Organi di informazione locale. Il pericolo infatti è quello che si “faccia il callo” a tutto, anche a questo. Che il protagonista sia un poliziotto fa particolarmente male. Se infatti suscita rabbia il comportamento dei balordi che a Nettuno hanno dato fuoco a un “clochard” indiano, a maggior ragione è riprovevole l’omicidio perpetrato da un rappresentante dello Stato investito di funzioni di ordine pubblico e di tutela dei diritti di tutti. Un poliziotto omicida è una contraddizione in termini: e comunque non diventa omicida all’improvviso.
Così qualcuno si interrogherà sul reclutamento, sulla formazione che si impartisce all’interno delle forze dell’ordine e sulle regole che convalidano la detenzione e l’uso delle armi (un fucile a pompa fa parte del kit di un poliziotto?).
Che poi la vittima sia un uomo di colore, un “negro” al quale sembra lecito vietare le cose più normali, come avere una casa o stare in giardino, rende tutto più complicato: tanto più che mai si è avuto notizia di condotte dei senegalesi accostabili a quelli, ad esempio, degli stupratori di Guidonia.
Fatti del genere non accadono senza un contesto sociale che in certo modo li prepari. La questione dell’integrazione degli immigrati diventa ogni giorno più seria nel nostro Paese che, con giudizio forse affrettato, si è auto-assegnata la patente di “brava gente”, popolo immune da atteggiamenti razzisti. Al contrario, recentemente si è prodotto un clima di diffidenza, di paura, di esclusione che, invece di affrontare i problemi di una integrazione complicata e difficile, li esorcizza affidando agli istinti più volgari reazioni altamente esplosive.
Siamo addolorati da questi fatti e pensiamo di interpretare il dolore di tanti concittadini generosi e sensibili. Crediamo che si debba esigere da tutti il rispetto delle leggi, insieme a una radicata convinzione dei diritti. Di più, che si debba dimostrare solidarietà ai nuovi concittadini venuti da lontano a cercare rifugio e lavoro, almeno a quelli tra loro, che sono la maggioranza, disagiati e tuttavia onesti lavoratori.
La società multietnica di domani dipenderà in gran parte dalla nostra condotta di oggi.
I Verdi di Civitavecchia
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