A Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza, la Mezzaluna rossa sta evacuando l'ospedale. La decisione è stata presa stanotte, in seguito a una raffica di colpi di artiglieria sparati dall'esercito israeliano. "Era un avvertimento - ha spiegato al telefono Vittorio Arrigoni volontario dell'International Solidarity Movement nella Striscia - Ora ci stiamo spostando verso l'ospedale di Shifa ma la Mezzaluna rossa ha organizzato una base mobile per strada". Le operazioni di soccorso sono lente e sempre piu' difficili. Il volontario italiano ha spiegato che, per circolare, le ambulanze, sulle quali possono salire solo due persone, devono prima prendere accordi con la Croce rossa e poi chiedere l'autorizzazione ai vertici militari israeliani. "Mentre aspettiamo, la gente muore - ha detto -. Per questo abbiamo deciso di muoverci verso zone che riteniamo 'sicure' e li' aspettiamo che ci portino i feriti". Arrigoni ha raccontato che le sale d'emergenza degli ospedali sono piene di cadaveri: "E' vero, alcuni sono miliziani ma la maggior parte sono civili. Oggi ho visto una coppia che trascinava su un carretto trainato da un mulo due bambini in fin di vita: quello che stanno facendo e' semplicemente fuori da ogni logica". Intanto il tragico bilancio dei morti continua a salire: cinquecento palestinesi sono rimasti uccisi a Gaza dal fuoco israeliano nel corso di otto giorni di bombardamenti, per la maggior parte civili.