Il consigliere regionale Giancarlo Cintioli scrive all’assessore regionale Giuseppe Mascio per evidenziare tutta la sua preoccupazione rispetto alla  ventilata ipotesi di soppressione delle fermate nella Città dei Duchi degli Eurostar da e per Roma, previste nel nuovo contratto di servizio che la Regione sta per sottoscrivere con l’entrata in vigore dei nuovi orari nonché  alla   definitiva chiusura, sempre a Spoleto, della biglietteria della stazione.

Per Cintioli, se così fosse, verrebbe colpito ulteriormente  il prestigio e l’importanza  - anche da un punto di vista turistico-culturale – che la città di Spoleto rappresenta per la comunità regionale tutta. Inoltre, verrebbero penalizzate  tutte quelle persone che, provenienti anche da altre realtà vicine a Spoleto,  sono costrette  ad utilizzare quotidianamente il trasporto pubblico per motivi di studio o di lavoro. Ma c’è di più: eliminare le fermate e dismettere i servizi di biglietteria a Spoleto, significherebbe colpire anche quei territori che con la città del Festival dei due mondi hanno ormai da decenni rapporti consolidati come,  ad esempio,  tutti quei comuni della Valnerina che attraverso un sistema di trasporto integrato ferro-gomma utilizzano la stazione spoletina per raggiungere località anche al di fuori della nostra Regione.

E tutto questo,  in un momento in cui le difficoltà di carattere economico  colpiscono non solo l’Umbria bensì l’intero Paese,  per cui le istituzioni tutte,   dovrebbero invece muoversi per sostenere le fasce più deboli e più esposte della società,  anche attraverso iniziative che tendano ad incentivare l’uso del mezzo pubblico, sicuramente più economico di quello privato, e non viceversa.

Proprio per queste ragioni,  Cintioli ha invitato l’assessore Mascio a vigilare e ad attivarsi presso il Governo e Trenitalia affinché non sopprimano  le fermate degli Eurostar   perché, se questo intento verrà  attuato, colpirebbe Spoleto e i territori circostanti -   già sofferenti per la crisi economica che ha colpito diversi comparti -  in maniera molto pesante con ripercussioni inaccettabili, sia in termini economici che di qualità del servizio, per tutti quei pendolari e passeggeri che viaggiano nella tratta ferroviaria da e per Roma – Terni – Spoleto – Foligno – Perugia – Firenze. 

Inoltre, Cintioli, invita Mascio ad adoperarsi affinché vengano  mantenuti gli impegni per il finanziamento e la realizzazione del raddoppio ferroviario Spoleto-Terni ma anche ad attivarsi presso la stazione appaltante perché vengano celermente completati i lavori di raddoppio del tratto ferroviario tra Campello e Spoleto in quanto, tali interventi, una volta conclusi, servirebbero ad accorciare i tempi di percorrenza dei treni e ad evitare ai cittadini la più “semplice” ma  molto più penalizzante soppressione delle fermate.

Per quanto attiene, invece, alla soppressione dei servizi della biglietteria della stazione di Spoleto, se essa non potrà   essere scongiurata,  Cintioli ha chiesto  di prendere in seria considerazione la possibilità che gli stessi servizi, così come oggi accade per altre stazioni  - ad esempio quelle di Ponte San Giovanni, Assisi, Attigliano o Fossato di Vico -  vengano svolti ed assicurati dalla Regione con proprie risorse, valutando anche la possibilità, di intesa con Trenitalia, di affidare i servizi delle stazioni della  Regione Umbria alla costituenda Holding regionale dei trasporti al fine di garantire ai cittadini umbri che quotidianamente,  per scelta personale o perché obbligati, fanno uso dei mezzi pubblici (sia su gomma che su ferro), maggiori opportunità e nello stesso tempo sicurezza, qualità ed efficienza, ovviamente  sempre  operando nel rispetto dell’ambiente  e per favorire lo sviluppo sociale ed economico del territorio.

Nell’evidenziare come il Governo nazionale tenda a scaricare sugli Enti locali e quindi sui cittadini, costi e responsabilità Cintioli sostiene che se la  Regione Umbria, per venire incontro alle esigenze dei cittadini, assumerà su di sé questi oneri, emergerà in maniera ancora più evidente il contrasto tra  la volontà del Governo di depotenziare i servizi presenti sul territorio e il ruolo della Regione , impegnata con forza non solo ad evitare lo smantellamento degli stessi bensì a mantenerli e potenziarli anche a costo di investirvi risorse proprie.

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