Ultime news - unonotizie.it - Sergio Cesarini, fondatore di Viterbo Sotterranea, è tra i più grandi esperti di turismo della nostra provincia. Già dal 1998, precorrendo i tempi, aveva istituito le prime biglietterie elettroniche in alcuni siti archeologici della Tuscia e realizzato le prime audio-guide multilingue già dal 1987.
Un precursore, per quanto riguarda il turismo, inteso anche come nostro vero petrolio, basti pensare (che tre anni prima dell’istituzione di un biglietto a Civita di Bagnoregio) già ne “sosteneva” l’idea, oggi dimostratasi vincente.
Ma una delle intuizioni più ammalianti è stata quella di aprire al pubblico i tratti visitabili della Viterbo Sotterranea che, attualmente, è il sito più visitato del capoluogo della Tuscia, in crescente aumento. Nel primo semestre del 2018 la crescita dei visitatori nella Viterbo Sotterranea, è stata del 25% in più rispetto all’anno precedente significando che la strada intrapresa è quella giusta.
Per chi conosce Sergio Cesarini le 3 parole che usa spesso, parlando di turismo, sono professionalità, accoglienza ed emozioni. Le stesse che si provano visitando il nuovo tratto di Viterbo Sotterranea, appena aperto al pubblico.
Un luogo di grande fascino con ambienti di particolare bellezza che ammalia il visitatore.
Il nuovo percorso Sotterraneo, (di cui Sergio Cesarini ne ha intuito subito le potenzialità), emoziona e stupisce i turisti non solo per la grandezza degli spazi, ma anche per la suggestione che gli stessi evocano grazie alla loro antica storia.
Dai cunicoli etruschi a quelli medioevali, dai rifugi della seconda guerra mondiale allo “studiolo” realizzato all'epoca dai tombaroli, dai butti medioevali alle condotte idriche etrusche, fino ad arrivare in un ambiente di grande fascino: il più antico luogo di culto, sotterraneo, del centro storico di Viterbo. Il percorso inizia con una mostra permanente, unica nel suo genere, dove sono raccolte le foto della Viterbo di fine ottocento con una selezione fotografica dell’archivio di Valerio Giulianelli, scattate all'epoca dal fotografo e filantropo Lorenzo Tedeschi.
Il circuito ipogeo di Via Chigi fu scavato all’interno della più caratteristica formazione vulcanica dell’apparato di Vico: il Tufo rosso a scorie nere. Il termine ignimbrite deriva dal greco: ignis (fuoco) e imbris (pioggia), e descrive le modalità di deposizione di questa particolare roccia che avviene attraverso imponenti colate piroclastiche, ovvero un flusso incandescente costituito da un insieme turbolento di gas e parti solide (pomici, lava, ceneri, lapilli) anche di dimensioni decimetriche. La famosa eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano è un esempio di colata piroclastica.
Nel nostro caso il deposito ignimbritico ha avuto origine dal collasso del paleo-vulcano di Vico, un edificio imponente che si ergeva dove ora è il Lago omonimo, raggiungendo altezze di gran lunga maggiori dell’attuale Monte Fogliano e Poggio Nibbio, e che si estendeva sino a Castel d’Asso, alla periferia Sud di Viterbo. Questo evento esplosivo ebbe luogo tra 200 e 150 mila anni fa. Per questo il circuito ipogeo di Viterbo Sotterranea ci descrive un periodo geologico lungo migliaia di anni.
Il nuovo percorso monumentale di Viterbo Sotterranea si può visitare tutti i giorni con una visita guidata che conduce alla scoperta di questi magici luoghi, un viaggio nella storia lungo 3.000 anni.
Per contatti e informazioni : Tesori d'Etruria, Piazza della Morte, 1 Viterbo 338.8618856 0761.220851 www.tesoridietruria.it
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