“Le dichiarazioni nelle quali si minaccia l’intervento delle forze dell’ordine nelle facoltà occupate, sono vergognose. Di fronte a una mobilitazione così estesa e radicata che dichiara la propria indisponibilità ad accettare gli ennesimi tagli alle università e al diritto allo studio, controbbattere con lo spauracchio della pura e semplice repressione è un atto intimidatorio inaccettabile”. Lo afferma in una nota Peppe Mariani, Presidente della Commissione regionale lavoro politiche sociali e giovanili e consigliere regionale dei Verdi.
“Inaccettabile non solo per chi in un paese democratico esercita il diritto di dissentire, ma anche per chi come noi ricopre cariche istituzionali e amministrative e si preoccupa della coesione sociale e della capacità di dialogo - aggiunge Mariani - Ma soprattutto sono dichiarazioni che, mentre mostrano il volto autoritario e violento del governo, tentano di nascondere la debolezza dei suoi provvedimenti: i tagli indiscriminati all’istruzione sono la dimostrazione più eclatante di una visione gretta della società e dell’economia”.
“Il solo ritenere che le strutture deputate alla formazione siano da annoverare tra gli sprechi, che i giovani siano passivi utenti di un servizio dequalificato, ci consegna, più che un’idea di sviluppo, la certezza di un vicolo cieco - termina Mariani - Hanno ragione gli studenti che in questi giorni stanno scendendo in piazza in tutta Italia a non voler accettare un futuro che non riconosce il loro valore, le loro competenze e la loro voglia di protagonismo. I tantissimi che protestano contro la legge 133 sono giovani che si sentono disprezzati, umiliati e derubricati a problema di ordine pubblico. Dalle loro parole invece emerge un monito e un insegnamento per tutti, politici e società civile che per anni li hanno dimenticati e condannati ad una precarietà senza via d’uscita. Oggi i loro interessi sono i nostri, come del resto quelli dell'intera società”.
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