LAZIO, TUSCIA, WEB NEWS: ultime notizie Nepi, Viterbo. Giornata della Memoria 2013 - www.UnoNotizie.it - La
legge 211/2000 ha istituito il 27 gennaio -
data della liberazione degli ebrei dal campo di sterminio di
Auschwitz - Giorno della Memoria, perché non si
dimentichi lo sterminio di 6 milioni di persone appartenenti al
popolo ebraico, la deportazione politica e militare, le leggi razziali
fasciste, i peggiori crimini commessi da nazisti e fascisti nella
seconda guerra mondiale, e perché si ricordino anche quanti ebbero
il coraggio di opporsi alle persecuzioni, alla barbarie, allo
sterminio degli innocenti.
Richiamare il testo e lo spirito della
legge non è una formalità, ma una necessità e un dovere per le
Istituzioni e tutti i cittadini.
Non
c'è memoria senza rispetto della storia e la storia ribadisce in
primo luogo la tragica unicità della Shoah, dello sterminio
razziale, della macchina di morte che ha potuto essere messa in atto
non solo per volontà di Hitler e dei suoi criminali collaboratori,
ma anche perché schiere innumerevoli di obbedienti esecutori di
ordini hanno schedato gli ebrei, li hanno catturati, hanno manovrato
i convogli dei treni diretti ai campi di sterminio mentre altri
preferivano girare la testa e non vedere.
Le
responsabilità dunque non riguardano solo la Germania nazista, ma
anche l'Italia fascista.
Il
Giorno della Memoria ci deve far riflettere sulla storia
dell'Italia di quegli anni e sulle troppe rimozioni che tentano di
cancellare dalla memoria collettiva la responsabilità di governi e
istituzioni.
La
monarchia e il regime fascista, con leggi razziali del 1938, volute
dal dittatore Mussolini, di fatto privarono di ogni diritto gli ebrei
e favorirono la loro discriminazione e la successiva deportazione
nei campi di sterminio in piena ed efficiente collaborazione con i
nazisti.
Il
Giorno della Memoria ci impone di ricordare tutte le vittime
della persecuzione politica e razziale, gli oppositori antifascisti,
i partigiani deportati e assassinati, i civili razziati e ridotti in
schiavitù, gli zingari, gli omosessuali, i bambini, gli handicappati
portati alla morte nelle camere a gas.
Vogliamo
ricordare anche i militari italiani assassinati, come nel massacro di
Cefalonia, o fatti prigionieri e costretti nei lager ai lavori
forzati per aver rifiutato l’adesione alla Repubblica fascista di
Salò e la collaborazione con i nazisti.
Senza
la consapevolezza della vicenda storica che ha portato a questi
orrori e senza la responsabilità della memoria che ci impone di
ricordare e trasmettere a tutti, e ai più giovani in particolare,
questa tragica esperienza del genere umano, i grandi discorsi sui
"valori della convivenza civile" rimangono parole vuote e
prive di vero significato.
Razzismo,
ingiustizia, diritti umani negati, popoli interi annientati da guerre
nascoste, da economie di profitto selvaggio e dalla fame, sono i
nuovi genocidi che si consumano sotto i nostri occhi spesso
nell’indifferenza generale.
La
difesa dei diritti umani e la piena applicazione del dettato
Costituzionale, insieme alla memoria di ciò che è avvenuto, sono
gli unici modi per vigilare sul nostro presente, e le politiche di
pace e disarmo, di giustizia, di salvaguardia della salute e dell’
ambiente sono il vero antidoto al presente sterminio del genere
umano che deve essere contrastato.
Si
celebri il Giorno della Memoria con il
rinnovato impegno perché la sopraffazione dei
popoli e la guerra siano bandite per sempre dalla Storia.
Anpi
(Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) sezione di Nepi
“Emilio Sugoni”
Comitato Nepi
per la Pace