"Un ampio dibattito pubblico dovrebbe essere previsto alla luce della nuova proposta. Invece il Parlamento europeo è sottoposto ad un'enorme pressione affinché si arrivi all'adozione di questa Corte del Brevetto Unificato attraverso una procedura accelerata. Siamo molto preoccupati che questo accordo servirà solo a coloro che hanno un interesse economico nei brevetti, ignorando l'interesse pubblico in generale. No Patents on Seeds richiede che il progetto di accordo venga respinto".
La nuova proposta nasce dal fatto che il governo britannico ha respinto un compromesso che era già stato concordato tra Consiglio, Commissione e Parlamento europeo. In una riunione degli Stati membri il 18 ottobre 2012, la delegazione britannica ha spiegato la propria strategia. Secondo il protocollo che è stato portato a conoscenza di No Patents on Seeds!, il governo britannico ha spiegato che nel Regno Unito le parti interessate sotto il profilo economico nel settore dei brevetti, ad esempio Business Europe, hanno voluto evitare che avvenisse, in qualsiasi caso, un coinvolgimento della Corte di Giustizia europea nell'interpretazione della legge europea sui brevetti (traduzione non ufficiale dal protocollo in tedesco).
Inoltre, in contrasto con le disposizioni dell'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), le organizzazioni no-profit e gli individui non possono rappresentare loro stessi nei casi di opposizione davanti alla Corte dei Brevetti, ma devono assumere un avvocato brevettuale in ogni situazione. Questo aumenterà spaventosamente i costi. Inoltre - anche in contrasto con le disposizioni dell’ EPO - le spese della parte vincente dovranno essere sostenute dalla parte soccombente. Di conseguenza, l’esecuzione di forme di opposizione contro i brevetti illegali in difesa del pubblico interesse sarà, di fatto, impedita alle organizzazioni della società civile.
Non sarà più possibile ricorrere alle speciali disposizioni nazionali che limitano significativamente gli effetti giuridici dei brevetti. Numerosi Stati membri hanno disposizioni che limitano gli effetti dei brevetti sulle sequenze geniche; alcuni hanno particolari clausole etiche o diverse disposizioni legislative nazionali finalizzate alla protezione degli interessi degli agricoltori e allevatori.
Il progetto di accordo prevede una limitata esenzione per la coltivazione delle piante, tale che al coltivatore non verrà poi consentito di vendere i propri semi indipendentemente da qualsiasi proprietà brevettuale. Inoltre, secondo il progetto di accordo, un allevatore non potrà più vendere i suoi animali a fini riproduttivi senza il consenso del titolare del brevetto.
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