Ad aprire la premiazione del primo concorso nazionale “Le Olimpiadi dei mestieri”: 18 i progetti (manufatti o servizi) vincitori, riconducibili a specifici “mestieri” e interamente ideati e realizzati da giovani provenienti da tutta Italia, in uscita dai percorsi professionali, dalla formazione professionale o da esperienze di tirocinio e apprendistato.
L’appuntamento, promosso da CNOS-FAP, Confartigianato Imprese, Confindustria, ENAIP, Unioncamere, Regione del Veneto, Regione Lombardia e Regione Puglia, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, si è aperto con i saluti del presidente di Veronafiere Ettore Riello, che ha rivolto uno speciale ringraziamento al Presidente della Repubblica per il suo personale messaggio di plauso e sostegno al Salone. Riello ha poi aggiunto: «Dobbiamo tornare a valorizzare il capitale umano: più alto è il livello di formazione dei nostri giovani, più emergono i talenti, a tutto vantaggio dell’economia e del benessere sociale».
Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, formazione e lavoro della regione Veneto, ha detto: «Il nostro Paese per tornare a essere competitivo a livello internazionale ha bisogno di giovani preparati e di scuole in dialogo con il mondo del lavoro: se manca questo legame non ci saranno per i giovani buoni posti di lavoro e imprese forti nei mercati. Il Veneto su questo dimostra di essere un’eccellenza, un modello di integrazione tra i due mondi, grazie alle vincenti esperienze di alternanza scuola lavoro».
Madrina della manifestazione la campionessa olimpica di scherma Valentina Vezzali, vera “eccellenza” dello sport italiano, che ha invitato i ragazzi a far “esplodere” tutta la loro forza creativa con passione ed entusiasmo, augurandosi che «in un Paese dove la fuga dei cervelli è oggi una realtà drammatica, si crei quanto prima un contesto favorevole per la valorizzazione dei giovani: sono loro a poter fare grande l’Italia con i loro sogni e i loro talenti».
Agevolare la realizzazione professionale dei giovani è una priorità anche per Valentina Aprea, assessore all’Occupazione e alle politiche del lavoro, istruzione, formazione e cultura della Regione Lombardia, che ha detto: «Dopo aver lavorato molto per qualificare l’offerta formativa, dobbiamo concentrarci sul diritto all’occupabilità, individuando strumenti che possano favorire molto più velocemente la transizione tra scuola e lavoro».
Sei
le medaglie d’oro assegnate nella categoria “Made in Italy e
artigianato”. Due in Toscana: all’ITIS “Enrico Fermi” di Lucca per la
realizzazione di un'arma dell’antica Roma e all’Istituto professionale
per l’industria e
l’artigianato “Giovanni Giorgi”, sempre di Lucca, che ha realizzato un
originale con impresse le date più
significative della storia dell’Unità d’Italia, posto sopra un ceppo
porta incudine insieme ai tipici attrezzi del fabbro ferraio.
E ancora,
il mobile multiuso in legno wengè e noce nazionale presentato dagli
allievi del corso di tecnico del legno dell’Enaip di Cantù (Como); il sistema automatizzato di smistamento pezzi
gestito da un controllore logico programmabile (PLC) degli studenti del
terzo anno del centro di formazione professionale Cnos Fap di San Zeno
(Verona).
Infine due progetti di ricerca e sperimentazione relativi alla realizzazione di parti meccaniche negli apparati sperimentali per la fisica delle particelle nucleari (il vincitore è uno studente dell’ITIS “Guglielmo Marconi” di Bari) e a una prova diagnostica su un guasto di una Fiat 500 Abarth a opera di un allievo del Cfp Cnos-Fap di Brescia.
Di artigianato ha parlato poi Riccardo Giovani, direttore alle relazioni sindacali di Confartigianato, ricordando che: «il lavoro manuale non è un’attività di serie B, rappresenta invece “l’intelligenza delle mani” attraverso cui passa l’unicità del nostro “made in italy”. Per il futuro – ha aggiunto – ci auguriamo ci sia un ricambio generazionale nelle attività artigianali: non c’è nulla di più gratificante per un artigiano che trasmettere il proprio sapere e saper fare alle giovani generazioni».
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