Roma ultime news -www.UnoNotizie.it- Vittima della maleducazione un ragazzo disabile dell' Istituto "Macrelli" di Cesena necessita di un'insegnante di sostegno, ma tralasciando i tagli sulla scuola voluti dal governo è dall'inizio della scuola, che viene lasciato alla fermata del bus poichè troppo pieno. Il giovane a casa alle 15, quando ormai era non solo nervoso, ma piuttosto affamato. Questo perchè anche gli altri due successivi mezzi in transito verso Borella, il suo Comune di residenza, hanno semplicemente tirato dritto di fronte alla fermata Puglie (zona via Emilia). Un disagio aggravato dal fatto che l' accompagnatrice incaricata si trova a dover assistere anche altri due studenti.
E' stato il padre del ragazzo ad attivarsi rivolgendosi ai responsabili del servizio di trasporto scolastico, senza però ricevere alcuna risposta. A tal proposito il genitore dichiara: " Se i bus non sono sufficienti bisogna aumentarli. Comunque anche se sono pieni, gli autisti devono fermarsi, non possono far finta di nulla e tirar dritto". E in seguito aggiunge:" A volte, anche se ci sarebbe qualche posto libero a bordo, qualcuno dei passeggeri blocca la porta per non far salire più nessuno". Che in tal situazione si tratti di "maleducazione da parte di certi ragazzi" sembra assodato, ciò nonostante "andrebbe impedito da chi è alla guida dell'autobus".
Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabile per l' Emilia Romagna commenta: " La vicenda racchiude in sè elementi diversi, ugualmente inconcepibili e preoccupanti. Ad un giovane portatore di disabilità, e pertanto in una condizioni di particolare fragilità, è stato impedito di accedere ad un servizio offerto alla collettività tutta, come se non avesse gli stessi diritti degli altri studenti, e in più obbligato a pagare lo scotto di un'attesa insostenibile che si è riversata direttamente su altri giovani come lui bisognosi di assistenza. Il fatto che pure i bus successivi, e per ben tre volte in diverse occasioni, abbiano reiterato tale comportamento, induce a riflettere non tanto sul servizio di trasporto scolastico scadente o lacunoso rispetto alla portata del numero di utenti (probabile sia reale), e per il quale il papà del ragazzo ha chiesto in prima istanza chiarimenti, quanto piuttosto sull'atteggiamento discriminatorio testimoniato dal fatto che per quanto al colmo della capienza, l'autista (e in questo triste caso più di uno) ha ignorato la presenza dello studente e proseguito la corsa senza la dovuta sosta.
Anche ammesso che i bus siano pochi e inadeguati, a maggior ragione si dovrebbe intervenire e adoperarsi per tutelare chi non può sopportare un certo tipo di attesa e vive quotidianamente un disagio che non può essere aggravato, ma reso per quanto possibile più accettabile, grazie all'impegno e alla partecipazione delle Istituzioni e della società civile, all'interno della quale il rispetto per le disabilità è parte integrante del tessuto del vivere quotidiano e va concretamente dimostrato, con semplici pratiche di buona educazione.
Inaccettabile, infatti, è che qualcuno si sia preso la libertà di bloccare le porte del mezzo per non lasciar salire lo studente, arrogandosi così il diritto di stabilire chi dovesse accedere e chi no, tra l'altro senza che l'autista intervenisse per favorire il giovane con la sua accompagnatrice e impedire che altri si frapponessero ingiustamente".