Lazio, ultime news Viterbo - UnoNotizie.it- Si è parlato di pace, di
culture diverse, di metodi avanzati di ricerca per smussare e ridurre
i conflitti attraverso la comprensione reciproca e il dialogo tra
popoli e tradizioni diverse.
E’ stata anche l’occasione per dare
avvio ad una nuova collaborazione tra Università della Tuscia e
Ambasciata degli Stati Uniti. Ha riscosso molto successo tra gli
allievi dell’Esercito iscritti al corso di laurea in Scienze
Organizzative e Gestionali, il seminario internazionale tenuto presso
la Scuola Sottufficiali dell’Esercito sul tema.
“ISLAM AND PEACE BUILDING: THE PROPHET’S MODEL” a
cura del Dott. NABIL OUDEH, organizzato in collaborazione con
l’Ambasciata in Italia degli Stati Uniti d’America nell’ambito
del corso di Sociologia dei Fenomeni Politici.
Secondo il
Dott. Oudeh la chiave irrinunciabile, per migliorare i rapporti
internazionali tra il cosiddetto “occidente” e i paesi islamici,
è nella capacità di instaurare un dialogo su base quotidiana, tra
persona e persona. “Ci sono delle nozioni necessarie e
propedeutiche – continua Nabil Oudeh - perché un soldato riesca a
relazionarsi con un musulmano, riassumibili in tre concetti.
In
primis la comprensione del Corano, cosa dice a proposito della pace e
sull’interazione con i non-musulmani, in secondo luogo la
conoscenza degli insegnamenti del Profeta Maometto ai suoi seguaci e,
infine, il contenuto del trattato denominato ‘Achtiname di
Maometto’, una promessa di pace e protezione rivolta al popolo
cristiano dal Profeta in persona.
Perché il dialogo possa funzionare sono anche necessarie pazienza, rispetto e capacità di ascoltare, non imponendo mai il proprio punto di vista, ma stabilendo una base di confronto empatica.
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