LAZIO ultime notizie ROMA – www.unonotizie.it - Ricomincia l'anno scolastico, come sempre in mezzo alle proteste, ma mandare i figli a scuola sembra diventato un lusso: le famiglie italiane anche quest'anno devono fare lo "slalom" tra caro-libri, aumento delle spese per la cancelleria, lezioni di ripetizione se i ragazzi restano indietro su qualche materia. Per non parlare della baby sitter per i figli più piccoli o del servizio pre-post scuola quando c'é. Tutti costi aggiuntivi, che lievitano di anno in anno e che costringono molte famiglie, in tempo di crisi, a fare i salti mortali e, talvolta, a chiedere soldi in prestito.
La gran parte degli alunni sono già tornati tra i banchi da alcuni giorni. Oggi e' toccato agli studenti di Campania e Lazio. I siciliani che torneranno a sedersi tra i banchi venerdi' mentre gli studenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Puglia e Sardegna lo faranno solo lunedì 17 settembre.
Mettere al bando la carta nelle scuole consente un risparmio di trenta milioni di euro. La stima é stata fatta oggi dal ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, nella conferenza stampa organizzata per presentare le novità del nuovo anno scolastico. L'ammontare della spesa sostenuta dalle scuole per acquistare i documenti cartacei necessari per la gestione amministrativa e la didattica nel caso di un istituto superiore con mille alunni e quarantacinque classi, può arrivare fino a 6.262 euro, considerando pagelle, registri, carta per documenti e libretti per studenti.
"In termini di carta - ha spiegato il ministro - si può avere un risparmio diretto di 30 milioni di euro: 4 milioni nella primaria (circa 2 euro a studente), 10 milioni alle medie (6 euro a studente) e 16 milioni alle superiori (6 euro a studente). L'obiettivo finale - ha osservato il ministro - è non portare più i cittadini ai servizi, ma i servizi ai cittadini. Siamo un paese - ha concluso il ministro - che negli anni ha investito molto in sperimentazione, ora è il momento di fare un progetto paese con una regia complessiva in modo d'allinearci a quello che accade in Europa".
"Auguri di buon anno a tutti e un ringraziamento al personale scolastico": così il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, ha augurato "In bocca al lupo" a tutti gli studenti che in questi giorni stanno tornando in classe. "Come persona che ha vissuto tutta la sua vita nella scuola - ha detto il ministro - vorrei augurare agli studenti, a tutta la comunità scolastica ed alle famiglie, un sereno anno scolastico. Un anno - ha aggiunto - che cercheremo di avviare nel miglior modo. Certamente faremo qualche errore ma - ha assicurato - ce la metteremo tutta ed io proverò a trasferire quanto più possibile la mia esperienza. La scuola - ha concluso il ministro - è una comunità di grande valore e voglio ringraziare tutti quelli che vi lavorano con passione".
Con il concorso a cattedra "offriamo agli insegnanti precari una seconda opportunità". Lo ha sottolineato il ministro commentando, con i cronisti, le proteste dei precari inseriti nelle graduatorie. "Nel percorso logico - ha ribadito il ministro - una cosa è l'abilitazione, altra è il concorso per i posti. In questa fase di transizione ci sono tante persone inserite in graduatorie che andranno progressivamente svuotate, ma nel contempo si farà il concorso per dare anche a tanti insegnanti inseriti in queste graduatorie una seconda opportunità, una chance in più. Le critiche dei precari - ha aggiunto - sono la reazione a una parte di un progetto complesso di cui la scuola ha bisogno". Il ministro ha quindi insistito sulla necessità di processi innovativi e di rispetto dei tempi.
Sul fronte degli e-book si investe oggi, ma il vero risparmio si vedrà domani. Così, in sostanza, Profumo, ha rassicurato chi è ancora perplesso sui benefici derivati dall'adozione dei libri digitali. "Quello che dobbiamo fare - ha spiegato - è spostare la spesa corrente in una quota di spesa di investimento. Se faccio un investimento in un I-pad o in un portatile potremo poi utilizzare tutta una serie di contenuti anche in forma elettronica che costano molto meno rispetto al cartaceo. E' nel corso della vita scolastica - ha aggiunto - che si arriva al risparmio. In alcune scuole, come ad esempio, l'istituto Majorana di Brindisi, questo passaggio è già stato fatto". Il ministro ha quindi evidenziato i vantaggi di un contenuto digitale "dinamico" rispetto allo strumento 'libro' che è per sua natura statico.
Secondo il Codacons, ogni famiglia quest'anno spenderà mediamente 80 euro in più rispetto al 2011 per acquistare i libri e 20 euro in più per il corredo scolastico. Ma non sono le uniche spese che dovranno affrontare: se il figlio resta indietro in qualche materia e dovrà fare ripetizioni, queste potranno costare, secondo i calcoli di Federconsumatori e Adusbef - per due ore a settimana - da un minimo di 80 euro a un massimo di 224 euro al mese. Per non parlare di genitori che lavorano e che hanno figli piccoli: se li lasceranno a casa con la baby sitter spenderanno in media 370 euro al mese, dal 6 all'11% in più rispetto all'anno scorso; se invece se scelgono di utilizzare il servizio pre-post scuola (qualora la scuola lo preveda) il costo si aggirerà intorno ai 53 euro mensili, il 3-4% in più rispetto al 2011.
Per far fronte a queste spese sempre più onerose, molti italiani fanno ricorso ai prestiti. Secondo il broker online Prestiti.it, nel primo semestre 2012 banche e finanziarie hanno concesso oltre 30 milioni di euro in prestito per pagare le spese scolastiche. Che riguardano non solo libri, corredo e lezioni private, ma anche master e corsi di perfezionamento, che possono arrivare a costare somme ingenti che sempre più spesso vengono pagati a rate. Nel primo semestre 2012 le domande di chi voleva finanziare scuola e formazione puntavano a ottenere, mediamente, 7.200 euro; una somma, tuttavia - rileva Prestiti.it - inferiore del 45% rispetto alla media del 2011, a dimostrazione di una difficoltà economica che obbliga a contenere le spese.
I ragazzi del Fronte della Gioventù Comunista organizzano iniziative e flash mob sotto le scuole di tutta Italia. A Roma le azioni si volgeranno in cinque scuole in vari quartieri: gli studenti esporranno striscioni e distribuiranno volantini, invitando tutti alla lotta contro il caro libri, i contributi studenteschi, la condizione dell'edilizia delle scuole, i tagli all'istruzione pubblica e i finanziamenti alle scuole private, e "contro la condizione che impone ai giovani un futuro di disoccupazione o precarietà".