Al via ieri, venerdì 17 agosto, il ciclo di tre incontri sul tema “Acquapendente, bon pane, bon vino e mala gente” tenuti da Renzo Chiovelli e organizzati in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Acquapendente. L’iniziativa segue la serie di tre conferenze dedicate alla “Mala gente” già tenute, presso la Biblioteca Comunale nella primavera di quest’anno e quella sul tema delle “Osterie, locande e taverne ad Acquapendente, prima dell’Unità d’Italia”, tenutasi presso il Museo della Città nell’agosto 2011.
Il primo incontro, oggi 17 agosto, alle ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale sarà dedicato al “Bon pane”: saranno illustrati documenti e curiosità per la storia della panificazione e del forno della comunità di Acquapendente, ma toccando anche altri aspetti correlati, relativi alla vita comune nell’ambito storico della Tuscia in epoca moderna, prendendo spunto dal primo elemento positivo del noto proverbio cinquecentesco “Acquapendente, bon pane, bon vino e mala gente”. All’incontro parteciperanno gli attuali panificatori presenti ad Acquapendente, offrendo una degustazione di vari tipi di pane, facendo riferimento al pane che veniva venduto dal Forno comunitario del “pan venale” ad Acquapendente nel XVIII secolo.
Venerdì 24 agosto, alle ore 18.00 presso la Sala delle Udienze del Palazzo Vescovile-Museo della Città Renzo Chiovelli parlerà di “Mala gente”; quest’incontro si inserisce nel programma più ampio del “Viaggio nella Civiltà Contadina e Artigiana” in programma dal 23 al 26 agosto.
Prendendo avvio da quanto esposto nelle tre giornate dedicate a questo tema nella scorsa primavera, l’argomento verrà ripreso per commentare oltre ai perché legati al terzo elemento (almeno apparentemente negativo) del proverbio aquesiano, alcuni profili biografici di illustri aquesiani che si sono distinti (negativamente o positivamente) nel corso della lunga storia di Acquapendente, ma anche in quella con la “esse maiuscola” e non solo locale. Al termine dell’incontro verrà effettuata una visita guidata alle celle delle “carceri vescovili”, aperte straordinariamente per l’occasione, le quali forniscono un’interessante testimonianza materiale circa le sfortune di coloro che, soprattutto nel Settecento, sono stati costretti a “frequentarle”, grazie alle numerose tracce graffite ancora conservate sugli intonaci delle pareti di questi luoghi di detenzione.
Infine, mercoledì 29 agosto alle ore 18.00 presso il Chiostro di San Francesco, l’ultimo incontro riservato al “Bon vino” chiuderà la serie tornando ad un aspetto sicuramente positivo del noto proverbio aquesiano, quello che celebra le proprietà ed anche la notorietà di cui godeva il buon vino di Acquapendente, almeno sin dall’epoca rinascimentale. Proprio da questo periodo partirà l’illustrazione storica riguardante gli aspetti legati al vino ed alla sua commercializzazione, soprattutto in Acquapendente, ma anche in altre località dell’Alta Tuscia; anche in questo caso verranno esposte curiosità ed aneddoti inediti legati a questo aspetto economicamente rilevante della vita passata dell’alto Lazio. A quest’ultimo incontro della serie, parteciperanno gli attuali produttori di vino aquesiani che offriranno un assaggio del loro “nettare”.