L’anno scolastico non è a rischio e l’apertura delle scuole per settembre è garantita, ultime notizie Roma - E' questa la posizione del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che ieri ha risposto all’allarme lanciato nei giorni scorsi dal presidente dell’UPI (Unione delle Province Italiane) Giuseppe Castiglione. I due si incontreranno nei prossimi giorni in un vertice programmato già da tempo.
Castiglione aveva paventato nei giorni scorsi la possibile chiusura di circa 5000 istituti medi e superiori in Italia in seguito ai tagli della spending review in corso di approvazione alla Camera. Secondo le sue dichiarazioni sarebbero stati fino a 2 milioni e mezzo gli studenti che avrebbero potuto trovarsi esclusi dal proprio istituto scolastico, poiché «Con i tagli previsti dalla spending review non siamo nelle condizioni di poter assicurare l’apertura dell’anno scolastico, il tanto annunciato ‘non apriranno le scuole’ questa volta non è un’esagerazione».
Il supercommissario Bondi, incaricato di analizzare i settori della spesa pubblica in cui lo stato potrà effettuare dei tagli, ha individuato per le province una spesa aggredibile pari a 3,7 miliardi: 500 milioni saranno tagliati entro la fine dell’anno e un miliardo entro il 2013. Ma questi fondi secondo Castiglione e i vertici dell’UPI non possono essere considerati come spese intermedie aggredibili, perché garantiscono servizi quali la manutenzione e la messa in sicurezza delle scuole, senza le quali i vigili del fuoco, non danno il permesso di apertura.
Nella manifestazione di ieri a Roma, contro i provvedimenti compresi nel decreto legge sulla spending review hanno marciato compatti amministratori provinciali dell’UPI, sindaci dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che similmente a quanto previsto per le scuole prevedono in crac di molti comuni italiani, e gli avvocati e i giudici dei 37 tribunali minori destinati a chiudere i battenti.
Per il ministro Profumo "Sicuramente la sicurezza delle scuole è la priorità del Paese. Il Ministero ha avviato un processo complessivo per una serie di interventi immediati e uno più articolato perché ci sia un programma pluriennale, in modo che le scuole italiane possano avere un loro sviluppo in termini di sicurezza e qualità". Insomma Profumo non crede che ci siano dei rischi per l'avvio dell'anno scolastico. "Credo che il Paese debba diventare un po’ più attento ai problemi entrando con competenza, sedendosi e trovando soluzioni".
Il presidente dell'Upi ha accolto con favore l'apertura al dialogo annunciata da Profumo. L'incontro con il ministro dell'Istruzione era stato chiesto a maggio da Castiglione "proprio perché, come afferma il ministro, siamo certi che per risolvere i problemi la cosa essenziale sia sedersi attorno ad un tavolo e trovare soluzioni condivise".
Più cauto Giuseppe Fioroni, responsabile Welfare del Pd che ha invitato il ministro a "non liquidare troppo in fretta l'allarme delle Province sul rischio di non poter riaprire le scuole a settembre per i tagli operati nella spending review. Consideri il ministro – ha proseguito Fioroni - che le decine di migliaia di edifici scolastici, ultimo presidio dello Stato nei piccoli Comuni e soprattutto in quelli di montagna e delle isole minori hanno costi non standardizzabili e il tagli o lineare, unito al mancato rifinanziamento della messa in sicurezza degli edifici scolastici, a oggi può impedire la corretta gestione e manutenzione degli impianti".
Simone Casavecchia