FRANCIA ultime notizie PARIGI – www.unonotizie.it - L'Ocse lancia l'allarme sul tasso di disoccupazione del nostro Paese che continuerà ad aumentare, colpendo soprattutto i giovani, una categoria che già conta il triste record di un precario su due.
In Europa invece è record di senza lavoro: è la fotografia scattata dall'Employment Outlook 2012 presentato oggi a Parigi, del segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria. "E' assolutamente imperativo fare uscire l'eurozona dalla crisi", ha avvertito Gurria, riferendosi - in primo luogo - ai dati allarmanti sulla disoccupazione nell'eurozona, che con l'11,1% di senza lavoro raggiunge il livello più elevato di sempre. Quanto all'Italia, il dato sulla disoccupazione è stato del 10,1%, in leggerissimo calo rispetto al mese precedente (10,2%). Ma l'Ocse non si fa illusioni e mette in guardia il nostro Paese: "L'Italia è stata colpita duramente dalla crisi ed è probabile che la disoccupazione continui ad aumentare".
"La recente recessione ha colpito duramente l'economia italiana". Di conseguenza, "dopo un temporaneo miglioramento all'inizio del 2011, il tasso di disoccupazione ha ripreso a crescere negli ultimi tre trimestri fino a superare il 10% in maggio e si prevede che continuerà a aumentare nel 2013". Mentre i giovani sono i primi "a pagarne il prezzo", scrive ancora l'Ocse.
Ed è allarme anche sulla precarietà. In particolare, secondo il rapporto, in Italia nel 2011 era precario un giovane su due, il 49,9% della popolazione tra i 15 e i 24 anni. Nel 2010, lo era il 46,7% e nel 2009 il 44,4%. Preoccupazione anche per quel 19,4% di giovani disoccupati e inattivi che hanno abbandonato la ricerca di un posto, il dato più elevato dopo Turchia e Messico. Quanto ai dati sulla disoccupazione, all'inizio "prevedevamo un aumento quest'anno e una stabilizzazione nel 2013. Ma ora c'é un'incertezza enorme".
Intanto, secondo la Cgia di Mestre, i precari italiani sono 3.315.580: lo stipendio è mediamente di 836 euro netti al mese (927 euro per i maschi e 759 per le donne), solo il 15% è laureato, la Pubblica amministrazione è il principale datore di lavoro e nella maggioranza dei casi lavora nel Mezzogiorno (35,18% del totale). Una fotografia con cui viene sfatato il luogo comune che identifica il precario con un giovane con un titolo di studio molto elevato.