Manager pubblici super pagati, alla faccia dell’equità sociale! Ultime notizie Roma -UnoNotizie.it - Il presidente Guarguaglini di Finmeccanica, sotto inchiesta per frode fiscale, si è dimesso, ma avrà una buonuscita di 5 milioni e 600 mila euro, un importo più o meno equivalente allo stipendio annuo che lo stesso presidente percepiva. Provare indignazione è poco, provare a comprendere perché così tanti soldi è del tutto inutile, sono al di sopra di ogni ragionevolezza, ma la lista dei manager pubblici super pagati è così lunga che pronunciare la parola equità non ha più senso. Fulvio Conti amministratore delegato Enel 2 milioni e 600 mila euro ogni anno, Paolo Scaroni amministratore delegato Eni 4 milioni e 270 mila euro, Giuliano Zuccoli Presidente A2A 1 milione e 700 mila euro, Umberto Quadrino 2 milioni e 500 mila euro, per citarne solo alcuni e per non parlare di manager che operano nel privato.Ora mi chiedo: ma la riforma, che avrebbe dovuto recare un tetto massimo lordo di stipendio per tutti i manager pubblici che fine ha fatto?Per essere più precisi; quella che imponeva un tetto di 274 mila euro di stipendio massimo lordo (pari al compenso del primo Presidente della Corte di Cassazione)? Davanti a questi numeri come si dovrebbero sentire quei milioni di italiani che hanno lavorato per quaranta lunghi anni a cui verrà detto di aspettare ancora qualche anno prima di prendere quella misera e inadeguata pensione per far fronte alla propria vecchiaia? Guarguaglini ha sicuramente parametri ben diversi di valutazione, infatti ha commentato dicendo: che volete che sia la mia buonuscita se si pensa a Profumo? In effetti Alessandro Profumo lasciando la carica di amministratore delegato di Unicredit ha preso 40 milioni di euro, otto volte tanto.Alla faccia dell’equità sociale!!!Ma queste storie si dimenticano in fretta, la povera gente ha ben altro a cui pensare, soprattutto in questo periodo, ci sono cose che attirano maggiore attenzione, come la grande riforma del governo Monti. La gente dopo aver letto e ascoltato, rimane come incredula, confusa, di fronte a provvedimenti così impopolari. E’ evidente, tale esecutivo di Governo, non ha bisogno di consenso, ma di fare cassa, di moneta suonante, allora quale altro modo semplice nel cercare soldi la dove non c’è nessuna difficoltà per reperirli? Non sono state minimamente tagliate le spese militari, ne manifestata una incisiva volontà per combattere l’evasione fiscale, la famiglia come punto fondamentale della nostra società del tutto dimenticata, chiedere maggiori sacrifici a chi possiede di più, neppure a parlarne, “solo interventi di facciata”.
Ritornare a far pagare chi ha una sola casa di proprietà fatta con sacrifici, non mi sembra sinonimo di rigore e di equità sociale. Detto questo, viene anche da pensare che ci sia un disegno molto più ampio che va al di sopra di ogni singola sovranità nazionale, infatti si ha il fiato sul collo da parte dell’Europa, dei mercati, dai speculatori finanziari, ma il Governo Monti da prova di tempestività, al punto “forse” di convincere i mercati e la stessa Europa. C’è un però…non vorrei che per salvare l’Italia si affogassero gli italiani, a quel punto, quali altri sacrifici chiedere al popolo italiano?Equità, rigore e crescita!!! Consigliere provinciale IdV
Giovanni Francola