Mazzoli ha informato i sindacati dell’incontro avuto in Regione nei giorni scorsi e ha illustrato il senso dell’iniziativa della Provincia rispetto all’allarme registrato sul territorio a seguito del piano commissariale regionale per la sanità. Il presidente ha quindi voluto ascoltare le posizioni delle organizzazioni sindacali, che all’unanimità hanno espresso la loro contrarietà all’ipotesi di tagli al servizio sanitario provinciale.
Cgil, Cisl e Uil hanno anzi ribadito che la riorganizzazione del sistema sanitario a livello provinciale contenuta nell’atto aziendale va confermata e potenziata.
“Abbiamo convenuto – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – su un punto a cui non intendiamo rinunciare: la logica della riduzione dei posto letti è da respingere in toto, così come un’eventuale ipotesi di riconversione che abbia come conseguenza tagli al servizio sanitario e ai livelli occupazionali. La provincia di Viterbo non può tollerare ulteriori penalizzazioni, per questo chiediamo ai rappresentanti politici un’inversione di tendenza, ovvero una discontinuità con le passate gestioni che hanno causato l’attuale situazione della sanità laziale”.
I sindacati hanno poi ribadito che le ipotesi di riconversione vanno valutate e previste senza mettere in discussone i livelli occupazionali e la qualità dei servizi al territorio. Destano poi preoccupazione le conseguenze del piano anche sulle strutture private, col concreto rischio di perdita di posti di lavoro e di prestazioni sanitarie ai cittadini.
Il presidente Mazzoli ha raccolto le posizioni di Cgil, Cisl e Uil, ricordando che giovedì pomeriggio in Regione si terrà un incontro ad hoc sull’argomento e che venerdì 19 ci sarà il consiglio provinciale aperto proprio sulla sanità. Occasioni nelle quali riaffermare le esigenze del territorio e delle comunità locali, insieme ai necessari livelli delle prestazioni e dei servizi sanitari.
Commenti |
||
nessun commento... |