Un testamento spirituale fatto di parole rivolto al pubblico, riportato dai giornali, vale erga omnes, supera qualunque atto notarile, così è stato indubitabilmente nel tempo quello di Alfio e lasciato in eredità ai suoi “Confratelli” del Centro Sociale di Castel D’Asso. Ma è stato inopinatamente inascoltato dalla meschineria politica facendone uno stravolgimento che lascia sbigottita l’opinione pubblica viterbese.
Un testamento che la “Compassione” attiva di tanti benefattori avevano materializzato con generose offerte per assecondare quel desiderio d’ amore verso una destinazione senza equivoci di dare una casa ad Alfio. Ma la mente umana, quella politica, cambia inopinatamente destinazione con motivazioni da escamotage.
Così si creano imbarazzanti conflitti tra “associazioni benefiche” per una spartizione basata su criteri partoriti nelle sale del “Potere”. Così a decisioni supreme con atto d’imperio si passa alla distribuzione, dei fondi raccolti, dando assegni bancari. Questo accadeva nelle sale comunali qualche giorno addietro. Ecco però una sorpresa imprevista ammirevole palpitante inaspettata; quella di un “Signore”, un vero Signore come non è facile trovarlo in quei saloni.
Ebbene “Costui” ha compiuto un gesto eclatante che rimarrà di sicuro legato alle commoventi storie su Alfio. Egli ha fatto un passo indietro rispetto agli altri rappresentati delle associazioni di “Beneficienza”; l’assegno datogli tra le mani lo ha passato ai giovani del Centro Sociale, ai confratelli che hanno da anni amorevolmente curato ed assistito fino alla fine dei suoi giorni il compagno più acciaccato. Forse un miracolo di Alfio, il suo spirito veleggiava ancora in quelle Sale; assisteva i suoi amati giovani. In quelle sale risuona ancora l’eco delle sue parole dette qualche mese addietro dopo aver declamato ammirevolmente alcune poesie a delle scolaresche.
Ma l’eco di quel gran rifiuto fatto al Sindaco ed al suo assessore non si smorzerà nel tempo. “ La Targa verrò a prenderla quando mi darete una casa per vivere con i miei giovani”! Quelle parole lasciarono dei segni, produssero effetti, sono le stesse ed altre che probabilmente questo nostro “Gentiluomo” in questa circostanza le ha riavvertire più forti che mai dentro di sé.
Forse avrà capito che se avesse agito diversamente sarebbe stato come mettere sulla croce Alfio dopo morto! Sarebbe stato come compiere un tradimento nei confronti di quanti hanno volontariamente dato la propria offerta motivata dalla figura di Alfio; dalla sua vita “Travaijata” fatta di stenti e di sofferenze. La sua volontà era scolpita ovunque; Alfio viveva per quei giovani, tra quei giovani viveva con religiosità come un francescano laico; costoro in quel “Centro Spirituale erano tutto il suo affetto e tutto il suo “Amore”, erano la sua vita!
Una considerazione sorge spontanea. Se a cose non fatte, fosse stata chiesta a quei giovani del Centro Sociale una loro rinuncia .. a favore di scopi benefici, verosimilmente avrebbero dato un lodevole esempio. Ma lo scavalcamento, a detta di molti, ha avuto il sapore di una invadenza straripante ed imperdonabile. E’ sul denaro che il “Potere”, una volta ancora, si è denudato per mostrare la sembianze di una “Profanazione” ingiuriosa per la memoria di Alfio, da qualcuno considerato un maestro Zen viterbese.
Molti si saranno chiesto, perché non rimettere quel denaro nelle mani dei singoli donatori anziché fare quello che è stato inopinatamente fatto? La soluzione non avrebbe avuto strascichi di alcuna sorta. La scelta viceversa praticata è sembrato a molti un “pateracchio”, ha aperto uno scenario disdicevole ed inverecondo.
Quanto a quella espressione della “voce politica”, nel frangente della remissione dell’assegno da parte di quell’ “Intelligente Signore” ai residenti del Centro Sociale, è stata sorprendentemente infelice! Quella restituzione non doveva “essere fatta in pubblico”; andava fatta sottobanco. E pensare che il “Pubblico” è stato il vero “Protagonista” di una gara di sublime “Altruismo”! E per rispetto… non deve sapere!...Andiamo oltre e restiamo in attesa di quali saranno i commenti dei consiglieri comunali di opposizione.
Una voce libera