Si rimette il contributo al dibattito in corso dell’ing. Enrico Rocca componente del Comitato per l’acqua potabile. Nella foto il prof. Ezio Gagliardi, biochimico, direttore del Centro Alimentazione e Ambiente di Roma, illustra i dati della mortalità a Ronciglione, che sono al di sopra la media (100). Lo scienziato ha comunque chiarito, che pur essendo al di sopra della media, vanno attribuite a più cause, che andrebbero ricercate.
Dopo tante parole sulla qualità dell’acqua a Ronciglione finalmente un po’ di chiarezza da parte del Sindaco con il suo manifesto. Ho letto più volte il documento perché stentavo a credere di aver letto bene. A parte le considerazioni, del tutto fuori luogo, con le quali ci si riferisce al mancato impegno delle Amministrazioni precedenti; così facendo il problema non verrà mai risolto perché ci sarà sempre un’Amministrazione precedente che non ha affrontato il problema.
Cerchiamo però di trovare la logica dello scritto.
L’estensore del testo in un rigo afferma ciò che nel rigo successivo nega. Sostiene delle innegabili verità e nello stesso tempo si comporta in modo analogo a quanto contestato. Afferma che il progetto per il posizionamento dei filtri in località Valle di Vico è sbagliato, giustamente, e però, rigenera i filtri, spendendo è stato detto centocinquantamila euro, senza posizionare i filtri dove sarebbe giusto posizionarli? Spende i soldi per confermare e rinnovare l’errore progettuale? Se sbagliare è stato umano perseverare è diabolico, diceva qualcuno.
Ancora un’altra considerazione c’è da fare.
L’acqua di Ronciglione non è stata mai potabile, a mia memoria, quasi ventennale, e comunque di data superiore a quella dal Sindaco citata con riferimento ad Amministrazioni che si sono occupate del problema acquedotto. A differenza dei tempi da lui citati, nei quali l’acqua non era potabile, oggi si parla di acqua cancerogena, conseguente alla presenza delle alghe rosse. A me sembra che ci sia qualche diversità rispetto alle sue logiche.
In conclusione io riterrei più opportuno, da parte del Sindaco, ascoltare, anziché minacciare di denuncia, le voci che si sollevano sul problema, convocare e con loro parlare per rassicurare che si intende intervenire seriamente su un tanto grave problema di salute. Non credo che le tante Associazioni, citate, abbiano intenzioni di fare terrorismo politico, quello che è certo è l’assoluta insistenza di questa Amministrazione a brillare per assenteismo e insistenza nel negare,oltre ogni logica, l’esistenza del problema.
Forse oggi non arrivano più, dai rubinetti delle case, anguille e coregoni, come il sindaco afferma, anche perché, nel Lago, alla quota di prelevamento dell’acqua, queste specie non esistono più per l’inquinamento denunciato.
La questione è seria e non la si può esorcizzare, solo negandone l’esistenza.
Enrico Rocca
COMITATO PER L’ACQUA POTABILE
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