Dopo Enrico Rava Generation ieri il palcoscenico del teatro dell’Unione, in occasione del JazzUp Festival, ha ospitato un altro grande del jazz Daniele Scannapieco. Con la sua LifeTime, ha raccolto l’apprezzamento del pubblico che, nonostante il caldo asfissiante, non ha voluto perdere nemmeno una nota rimanendo incollato alla poltrona. Non il pubblico delle grandi occasioni ma una platea che ha saputo convogliare le emozioni date dai componimenti jazz eseguiti magistralmente dal quartetto esprimendole poi in un quarto d’ora di applauso scrosciante. Una formazione di quattro elementi, non cinque come annunciato, composta da Daniele Scannapieco al sax, Andrea Nunzi alla batteria, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte. Il repertorio composto da brani originali, estratti dal lavoro discografico Liftime e da standards appartenenti a quello più classico del jazz. Sei in tutto i brani eseguiti in concerto: Blues and More, Lonnies Lament, The nearness of you, Dede’s mood, The shadows of your smile e Clarub. Una performance priva di sbavature sia sul piano strettamente tecnico che su quello emozionale tanto da dar vita ad una magica alchimia di sonorità multiformi data dalla musica fresca, potente e piena di energia del LifeTime dove swing e melodia costituiscono gli elementi dominanti. E il tutto con una facilità ed una rilassatezza disarmanti. Il gruppo è apparso subito molto affiatato e desideroso soprattutto di trovare la maggiore intesa possibile, offrendo una performance davvero notevole per intensità e qualità, riuscendo inoltre a valorizzare le caratteristiche individuali di ciascun musicista senza snaturare l'essenza del gruppo. Alla fine del concerto il maestro del sax, diventato papà da soli 10 giorni, ci ha regalato qualche minuto per una breve chiacchierata.
Daniele Scannapieco quando hai avuto il primo approccio con la musica? A sei anni. Mio padre, anche lui musicista mi invogliò a studiare il clarinetto; mi esibivo
nella banda di Campagna (Sa) e dopo il Diploma di Conservatorio ho abbandonato il clarinetto per il sax. Suonarlo mi procurava delle vibrazioni particolari nel corpo ed è stato subito amore!
Questa è stata la tua prima volta a Viterbo. Ce ne saranno delle altre?
Si questa è stata la prima esperienza nella splendida città dei Papi. Mi auguro davvero che ce ne siano di altre anche perché Viterbo mi sembra particolarmente aperta e ben disposta verso ogni tipo di contaminazione artistica.
Come hai vissuto questa tua prima esperienza nell’ambito del JazzUp Festival?
Sono dell’idea che il JazzUp Festival ha dato e darà tanto alla città di Viterbo perché è portato avanti da persone competenti e professionali che hanno saputo mettere in pratica idee innovative e vincenti. E questo mix di ingredienti tra cultura, cinema, solidarietà e jazz ha dimostrato che le idee brillanti ed innovative sono sempre le migliori.
Quali sono i sassofonisti di riferimento per Daniele Scannapieco?
Tutti i grandi della tradizione anche se Sonny Rollins rappresenta per me la sintesi del linguaggio jazz.
Stasera avete eseguito anche dei brani di vostra creazione come Clarub e Blues and more. Da dove nasce la vostra musica?
La musica è come una bella donna, un qualcosa per la quale senti il richiamo e che quindi così, dal nulla, ti ritrovi a dover rispondere al suo invito. Ecco cosi nascono le nostre canzoni, un pò per caso, nel momento in cui quel richiamo diventa talmente forte da dover per forza dargli voce attraverso le note.
Quale è la tua particolare considerazione del jazz in Italia?
Devo dire che l’Italia sta cominciando ad apprezzare molto la musica jazz, soprattutto negli ultimi anni è diventata molto attenta a questo particolare tipo di musica. A differenza, per esempio, della Francia, l’Italia ha cominciato solo negli ultimi anni a dare spazio al mercato del jazz ma le premesse sono senza dubbio al positivo.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ora sono in giro per tutta Italia. Prossimamente mi potrete vedere vicino a Roberto Gatto e Mario Biondi.
Dopo il successo di LifeTime che ci anticipi del tuo prossimo disco?
Tenor Legacy uscirà tra novembre e dicembre e raccoglierà 8 o 9 composizioni originali. Non posso anticipare altro.
Chi è Daniele Scannapieco
DANIELE SCANNAPIECO nasce a Campagna, (Salerno), figlio d'arte, cresce a contatto con l'ambiente jazz campano e poi italiano. La conoscenza della tradizione e del linguaggio moderno fanno di Scannapieco un musicista eclettico, capace di esprimere concetti musicali articolati e complessi con semplicità e chiarezza espressiva. Nel 1990 completa gli studi classici ed intanto collabora con musicisti quali: Pietro Condorelli, Alfredo Golini, Maria Pia De Vito, Dario Deidda, Tullio De Piscopo. Nel 1991 si trasferisce a Roma dove incontra Stefano Di battista, Tony Scott, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Stefano Sabatini e Umberto Fiorentini. A Marzo del 1999 si reca a Parigi con l'amico Stefano Di Battista e partecipa alle registrazioni dei dischi di Paco Sery e Flavio Boltro per la prestigiosa casa discografica Blue Note. Incontra Andrè Ceccarelli e Dee Dee Bridgewater, con i quali collabora ancora attualmente. A Giugno 1999 risale il suo primo concerto francese da leader, con Andrè Ceccarelli e l'accoppiata Di Battista - Boltro come ospiti; questo evento ha dato il via ad una serie di concerti e nuove collaborazioni nell'ambito del circuito del jazz internazionale. Ha collaborato con artisti italiani e stranieri di grande prestigio: Michael Brecker, Joe Lovano, Paco Sery, Dee Dee Bridgewater, Stefano Di Battista, Flavio Boltro, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Fabrizio Bosso, ecc
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