Il 2010 è l’anno di Jean Luc Godard, cinematograficamente parlando. Per celebrare i suoi 80 anni (Godard è nato a Parigi il 3 dicembre 1930), la Cineteca di Bologna affiancata da Angelica Festival Internazionale di Musica e Regione Emilia Romagna, promuovono un’imponente retrospettiva in omaggio al maestro francese. “Jean Luc Godard: compositore di cinema”, questo il titolo della rassegna, impegnerà le sale del Cinema Lumière della Cineteca di Bologna con ben quattro mesi di proiezioni, da febbraio a giugno 2010.
Un’integrale di opere e concerti percorrerà il fil rouge che unisce cinema e musica per esplorare la sterminata, e spesso inedita in Italia, filmografia godardiana, contornata da due eventi musicali che vedranno la presenza di due tra i più influenti protagonisti della scena internazionale da trent’anni a questa parte: John Zorn, autore dalle mille facce che nel 1986 ha dedicato proprio al cinema di Godard uno dei suoi progetti più felici, e William Parker, una delle figure di spicco della scena musicale newyorkese. Parker, con il suo Double Quartet, aprirà ufficialmente la rassegna al Nuovo Cinema Nosadella con il concerto Alphaville Suite, musiche dal vivo sulle immagini del film di Godard “Missione Alphaville” (1965).
Mai regista nel senso tradizionale del termine, Jean-Luc Godard ha rivoluzionato il linguaggio e l'estetica della settima arte, sperimentando in tutti i formati e supporti le relazioni fra le immagini e fra queste e i suoni, apportando grandi innovazioni linguistiche al mezzo cinematografico e sovvertendo la sintassi della narrazione filmica. Simbolo della Nouvelle Vague, Godard si distingue prima per le sue critiche radicali su riviste come Arts e Cahiers du Cinéma, per poi iniziare una carriera, particolarmente prolifica, da regista.
L'esordio nel lungometraggio risale al 1959 con “Fino all’ultimo respiro”, film che diviene immediatamente il manifesto della Nouvelle Vague francese. Vinse un Orso d'argento a Berlino e il Premio Jean Vigo in Francia. All'interno di questa prima opera sono già presenti le "trasgressioni" del suo linguaggio rispetto ai modelli narrativi tradizionali: montaggio sconnesso, attori che si rivolgono direttamente al pubblico, sguardi in macchina. “Fino all’ultimo respiro” e altre pellicole leggendarie firmate dal maestro, che hanno cambiato il modo di fare e vedere il cinema, apriranno la retrospettiva di Bologna.
Verranno presentati anche film mai distribuiti in Italia, inediti cortometraggi e alcune opere recensite da Godard sulle pagine dei Cahiers du Cinéma. L’intero evento è curato da Jean Douchet e suddiviso in otto capitoli ciascuno declinato sulla base di precise scelte tematiche. In questo mese: “La critica. Cinéma & Politique”, “I cortometraggi prima di À bout de soufflé”, “Da À bout de souffle fino alle porte del ’68”. A marzo grande attesa per Anna Karina, interprete de “Le petit soldat” e “Une femme est une femme”. La retrospettiva sarà replicata anche a Torino al Museo del Cinema e a Losanna.
Elisa Ignazzi
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