Ormai è ufficiale: “Baaria” di Giuseppe Tornatore rappresenterà l’Italia agli Oscar 2010. L’ha deciso, dopo una lunga e attenta valutazione, la commissione esaminatrice istituita dall'Anica e costituita dai registi Lina Wertmuller e Paolo Sorrentino, i giornalisti e critici Alberto Barbera, Fulvia Caprara e Piera Detassis, i produttori Pio Angeletti, Aurelio De Laurentiis, Valerio De Paolis, Nicola Giuliano, Fulvio Lucisano, Andrea Occhipinti, Domenico Procacci e Riccardo Tozzi, insieme al Direttore Generale per il Cinema Gaetano Blandini. Il kolossal di Tornatore, candidato come miglior film straniero, è stato scelto dai quattordici addetti ai lavori nella cinquina che comprendeva “Fortapasc” di Marco Risi, “Il grande sogno” di Michele Placido, “Si può fare” di Giulio Manfredonia e “Vincere” di Marco Bellocchio.
Presentato alla 66esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Baaria è uscito il 25 settembre nelle sale cinematografiche e, al suo debutto, si è piazzato subito in cima agli incassi. I dati sul boxoffice nel primo weekend di programmazione parlano di oltre 2 milioni e 105 mila euro, risultato non irrilevante per un film italiano. "Sono molto contento ma anche intimidito. E’una responsabilità, perché ogni Paese si fa rappresentare da film interessanti”, ha commentato il regista siciliano, già premio Oscar nel 1990 con “Nuovo cinema Paradiso”, alla notizia che il suo film parteciperà alla corsa per l’ambita statuetta. Baaria è l’antico nome fenicio di Bagheria, città natale del regista e scenario di una saga familiare che attraversa un secolo di storia italiana, le Guerre Mondiali e l’avvicendarsi sulla scena politica di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
Una pellicola certamente non leggera, considerando anche che dura circa due ore e mezzo e che in alcune sale è distribuito nell'originale dialetto siciliano. Nella critica e nel pubblico ha suscitato pareri discordanti e ha fatto scattare diverse polemiche, dai mancati premi al Festival di Venezia, al budget di 25 milioni di euro, a dir poco impegnativo per il cinema nostrano, alle proteste riguardanti la scena del macello con un bovino morto per dissanguamento. La Lav, nel proprio ruolo di componente per legge della "Commissione di revisione cinematografica", ha criticato la scelta di Tornatore di uccidere un animale, colpito alla testa con un punteruolo conficcato nella fronte, senza ricorrere ad effetti speciali o alle tecniche di sollievo dal dolore previste in Italia. La scena infatti è stata girata in territorio tunisino, mentre in Italia sarebbe considerata un reato. Ora comunque è il momento di prendersi la rivincita dalle critiche ricevute e “Baaria” è pronto a sbarcare ad Hollywood. Le nomine definitive agli Oscar saranno rese note il prossimo 2 febbraio, mentre la cerimonia di consegna degli Academy Awards si svolgerà il 7 marzo 2010.
Elisa Ignazzi
- Uno Notizie Roma -
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