Le Scuderie del Quirinale, fino al 17 gennaio 2010, ospiteranno la mostra "Roma. La Pittura di un Impero". Grandi affreschi, ritratti su legno e su vetro, decorazioni, fregi e vedute provenienti dalle domus patrizie, dalle abitazioni e botteghe popolari dei più importanti siti archeologici e musei del mondo, in un’esposizione per la prima volta interamente dedicata alla pittura della Roma antica, nell'allestimento di Luca Ronconi e Margherita Palli. L’evento è sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo e da MondoMostre, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e le Soprintendenze Archeologiche di Roma e Napoli.

Curata da Eugenio La Rocca, Serena Ensoli, Stefano Tortorella e Massimiliano Papini, la mostra presenta al pubblico la rappresentazione figurativa di un periodo cruciale della storia di Roma, quello che va dal I secolo a.C. fino al V d.C. Secoli che vedono l'Impero Romano nascere e svilupparsi, dall'avvento di Giulio Cesare fino allo straordinario consolidamento di strutture di potere così avanzate da tenere insieme un territorio vastissimo. In questo arco temporale, la progressiva espansione coloniale dà vita a un fermento culturale di rara intensità, tanto che l'arte della Roma imperiale può essere considerata fonte di ispirazione di canoni culturali ed estetici per l'arte occidentale successiva. Approfondire la conoscenza della produzione pittorica, espressione tra le più immediate e autentiche, da un lato può contribuire ad una più articolata comprensione della società romana, dall'altro permette di valorizzarne l'originalità, superando il diffuso concetto di una sua dipendenza passiva dall'arte greca. Ne risulta così evidenziata la linea di sorprendente continuità con la cultura figurativa moderna, a partire dal Rinascimento.

Le opere esposte, provenienti da collezioni italiane ed europee, sono state suddivise in base a criteri tematici e cronologici. Al primo piano, vengono privilegiati i contesti decorativi: scenografie parietali, vedute di ville e di santuari rurali. E’possibile confrontare le decorazioni di due grandi residenze nobiliari databili alla prima età imperiale: la Villa della Farnesina a Roma e la Villa di Boscotrecase, presso Pompei, per la cui decorazione è stato avanzato il nome di Studius (o Ludius), il grande pittore di paesaggi fantastici noto attraverso il trattato di storia naturale di Plinio il Vecchio. Al secondo piano, prevale invece un’ottica strettamente tematica con una scelta di raffigurazioni pittoriche provenienti dall’immaginario mitologico greco, a cui si affiancano bellissime rappresentazioni di aure, ninfe, menadi e satiri, ma anche scene di vita quotidiana, paesaggi e nature morte.

Un capitolo a parte è costituito dalla sezione finale dedicata alla ritrattistica. Per la prima volta in Italia si potranno ammirare, in confronto diretto, i magnifici esemplari pompeiani, i malinconici ed espressivi volti su legno o lino dall’oasi egiziana di El Fayyum, fino ai superbi ritratti dorati su vetro di età tardo antica. Gli oltre cento straordinari pezzi arrivano dai più importanti siti archeologici e musei del mondo, tra cui il Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, i musei archeologici di Monaco, Francoforte, Zurigo, ma anche il Museo Archeologico di Napoli, gli Scavi di Pompei, il Museo Nazionale Romano, i Musei Vaticani e i Musei Capitolini di Roma. Il valore della mostra sta infatti nell’offrire un quadro più ampio possibile della pittura romana antica secondo un'ottica sapiente, capace di “rivelare” magnifiche e famose opere per favorirne un’interpretazione del tutto nuova.

Elisa Ignazzi

- Uno Notizie Roma -

 

 

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