Ho tentato di seguire la Via Francigena da Viterbo a Vetralla. Da Porta Faul si prende la Via Freddano, l'itinerario è ben segnalato con la freccia con la lettera "F" e con una sagoma gialla che rappresenta un Pellegrino in cammino. E' una parte molto bella di campagna viterbese e immagino quanto sarebbe bello fare tutto il percorso fino a Roma, tra bellissime campagne. Mentre procedo mi appassiono all'idea di trovare il tempo ed organizzarmi per percorrere un giorno un buon tratto della Via Francigena a piedi, ed arrivare fino a Roma. Arrivo al bivio con la strada San Valentino e Sant'Ilario e dopo poco sono all'edicola dedicata ai santi, ben tenuta e con panche e un tavolo.
Immagino pellegrini che sostano qui per riposarsi un po', mangiare una frutta o bere un po' d'acqua all'omrbra degli alberi, se non ricordo male dei bei cipressi, che ornano ed ombreggiano quest'angolo di memoria e di pace campestre. Ormai mi sono convinto, mi devo organizzare, non posso perdermi questa occasione di viaggiare in questa campagna laziale bella e silenziosa, che sembra così lontana dalle superstrade.
Dopo una breve sosta e una preghiera mi rimetto in cammino, trovo facilmente la sagoma gialla del Pellegrino dipinta su un muro che mi indica la direzione, quindi seguo il sentiero... la strada asfaltata finisce ed inizia un sentiero bianco, penso, qui comincia l'avventura! E invece no, qui l'avventura finisce. La Via Francigena si interrompe dopo 30 metri, ostruita da un cancello chiuso con catena e lucchetto. Intravedo il resto del sogno oltre il cancello... Prima della delusione lo stupore. Com'è possibile che un sentiero di fede conosciuto in tutto il mondo e che dovrebbe richiamare in questa parte d'Italia migliaia di fedeli e turisti sia interrotto da un cancello chiuso? Accanto al cancello una freccia rossa indica tenacemente di continuare, ma è impossibile. Il cancello è largo, alto, chiuso con catena e lucchetto. Un uomo che abita li vicino mi diche che è proprietà privata, tre proprietari. Non si passa. Mi consiglia di andare a vedere il Ponte Camillario.
Mi arrendo e accetto l'invito. Mi dirigo verso la Strada Bagni, ma il posto non è bello, anzi sembra pericoloso e troppo in disparte. Mi faccio coraggio ed arrivo all'antico ponte, si vede poco, troppe canne sono cresciute intorno e nessuno le ha tagliate.
Mi accorgo delle stazioni della Via Crucis, belle, ma è così triste intravederle tra l'erba alta. Immagino come sarebbe bello se questo fosse un giardino curato, ma purtroppo la puzza che arriva dal fosso (o fiume Urcionio) non rende gradevole la visita a questo luogo anche fosse un giardino. Giungo alla Strada Bagni dopo essere passato davanti a una specie di canile... e trovo il cartello che evoca le bellezze del posto: il Ponte Camillario, il Sentiero di Fede, delle tombe etrusche forse nascondiglio dei resti dei Santi Valentino e Ilario.
Non mi resta che riprendere il cammino verso Viterbo, lungo la strada Bagni. Penso a una mia amica che un po' di tempo fa ha lasciato Viterbo alle 6:00 del mattino diretta a Vetralla a piedi. Percorreva la Via Francigena da Siena a Roma ed aveva fatto tappa a Viterbo. Sapevo che avrebbe ripreso la Francigena proprio da Porta Faul, Strada Freddano, seguendo la segnaletica per i Pellegrini. Chissà cosa ha pensato e cosa ha fatto quando è arrivata al cancello.
- Uno Notizie Viterbo -
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