BAGNAIA - VITERBO (UnoNotizie.it)
La manifestazione del 11-12-13 settembre prossimi segnerà ancora una volta l’importanza e l’attrattiva del concetto di biodiversità vegetale a cui è strettamente legata.
Sotto la robusta ombra dei lecci secolari che circondano la radura accanto alla seicentesca Conserva della neve del parco di Villa Lante a Bagnaia, un nutrito gruppo di vivai specializzati in collezioni vegetali rare e seducenti accoglieranno il pubblico alternandosi a librerie fornite di tutta la letteratura relativa all’architettura del paesaggio ed alla botanica; arredi da giardino antichi e contemporanei; associazioni e tutto ciò che gravita attorno al mondo del verde.
Tra le novità di quest’anno ricordiamo la francese “Pepinière des nuages” che ci farà scoprire l’arte secolare della potatura giapponese tipica del giardino zen dove l’albero,trasformato dalle mani dell’abilissimo potatore, diventa scultura vivente esprimendo così la quintessenza del vegetale.. Si potranno ammirare ed acquistare magnifici esemplari di Cupressus macrocarpa, Taxus cuspidata,Juniperus kuriwao gold,Pinus thumbergii,Ilex crenata,Aceri ed altri alberi ed arbusti dalle forme e sfumature diverse raffinatamente poetiche.
Altra nuova presenza è quella di Dino Pellizzaro vivaista specializzato in piante rare adattate al clima mediterraneo. Il suo piccolo ma preziosissimo vivaio situato a sulla Costa Azzurra a cui è possibile accedere solo tramite appuntamento custodisce nei suoi terrazzamenti una particolarissima collezione che egli stesso assieme alla moglie Laurence, ha ottenuto con passione e competenza. Citiamo alcuni fiori all’occhiello di questo vivaio: numerose varietà di Libertia, Yucca desmetiana e Doryanthes palmeri che ha ottenuto nella primavera del 2004 il Certificato botanico alle Journées des plantes di Courson.
Inoltre interverranno per la prima volta ,tra gli altri, l’Associazione culturale e vivaio “S’Orrosa” che svolge un lavoro di ricerca nel campo delle Rose Antiche presentando un catalogo di circa seicento varietà di rose : dalle Botaniche alle Grandi Rose dell'Ottocento. Molte di queste varietà , provenienti dalle grandi collezioni private europee e poco commercializzate,vengono riprodotte dall'associazione e messe a disposizione degli appassionati. La siciliana “Fossa dell’acqua” con felci arboree epifite,palme,Monstera.La torinese “Officina naturalis” che esporrà tavole di "exsiccata" di fiori, foglie, arbusti, erbe comuni, rare e preziose .Sempre da Torino proviene “ Oltre il giardino” con arredi da giardino dall’800 agli anni ’50 assolutamente autentici e per quanto possibile insoliti.
Anche se presenza oramai consolidata della mostra,non possiamo non citare l’Associazione AIRPA che tra le numerose razze di polli provenienti da tutto il mondo esibirà le “Morosete” bellissime e socievolissime galline cinesi simili a grandi e bianchi crisantemi che continuano ad avere un ampio successo da parte del pubblico.
Come ogni anno, l’organizzazione ha invitato dei promettenti e giovani architetti del paesaggio ad intervenire all’interno dell’area espositiva con un progetto originale e contemporaneo.
“SPAZIO360” ,questo è il titolo,è stato progettato da Lucio Lorenzo Pettine, Federico Tria, Marcello Pavan, Andrea Iacobelli tutti Dottori in Architettura dei giardini e del paesaggio che ,nonostante la giovane età ,hanno già partecipato nel 2007 al “Festival de Jardins” di Chaumont sur Loire (Francia) con la realizzazione del progetto “Undergarden” che lega l’arte dei graffiti all’arte dei giardini;nel 2008 al concorso “Ortinparco2008” a Levico Terme con la realizzazione del progetto “100% Orto”, un’interpretazione dell’evoluzione dell’orto nella storia classificandosi al 2°posto e nel 2009 al Workshop “Moskonstuct” relativo alla salvaguardia e valorizzazione di alcuni edifici costruttivisti a Mosca con il progetto “Nature&co.” vincendo un viaggio di studi a Mosca.
Nel mondo contemporaneo lo spazio, comunemente limitato e trascurato, viene spesso percepito in modo statico in una visione unidirezionale. “SPAZIO360” propone una soluzione che si basa sulla lettura dello spazio dinamico percepito in continuo mutamento. Cambiando il punto di vista l’osservatore interagisce con il set che subisce una metamorfosi percettiva e sensoriale, cosi l’installazione prende vita e l’osservatore ne diviene il regista.
- Uno Notizie Viterbo -
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