TARQUINIA - VITERBO (UnoNotizie.it)
Si tratta di una pessima quanto dannosa nonché diffusa abitudine degli Enti locali a non considerare il benessere degli animali detenuti in queste strutture.
Generalmente, infatti, anche nei canili pubblici si sorvola con facilità sugli adempimenti strutturali che da decenni ormai le leggi imporrebbero e si cambia in continuazione il personale in essi operante con evidente aggravio sulle condizioni di detenzione dei cani.
In questo modo non si attivano i necessari processi di aggiornamento e specializzazione del personale, si interrompono continuamente i legami affettivi che gli animali instaurano con esso, con il risultato che la psiche di questi animali ne risente, rallentando ulteriormente i processi di affidamento.
Insomma, il canile è visto tuttora come una discarica dove recludere gli animali incustoditi o randagi, utile unicamente come luogo di temporanea occupazione per qualcuno.
Insistiamo affinché, cogliendo l’occasione, si attui una svolta culturale oltre che amministrativa.
Entro il 10 agosto 2009 il Comune di Tarquinia riceverà le offerte di Associazioni di protezione degli animali, società, cooperative, ditte che intendano assumere la gestione del canile municipale sito in località Monterana.
Nell’annuncio, visibile alla pagina http://www.comune.tarquinia.vt.it/archivio4_bandi-di-gara_0_29_0_1.html, il comune scrive che “Il criterio di selezione prescelto è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa.”
Ricordiamo all’Amministrazione comunale la Circolare Ministeriale n.5 del 2001 a firma del Ministro Veronesi che, in riferimento alla Legge Quadro sul randagismo, precisa che la norma impone agli Enti pubblici l’assegnazione in gestione delle strutture canile “prioritariamente alle associazioni o agli enti aventi finalità di protezione degli animali” stabilendo inoltre che “il criterio dell'economicità (…) deve essere riferito non solamente a chi garantisce i minori costi di gestione dei canili ma soprattutto a chi garantisce anche il benessere degli animali”.
Insomma, prima si accolgono le richieste di acquisizione in gestione della struttura e, poi, se vi sono Associazioni che ne fanno domanda, si sceglie fra queste quale offre il maggior benessere agli animali (ad esempio in relazione al numero di persone che intendono operare nella struttura, alla conoscenza del territorio, ai curricula, ecc.) e, solo successivamente, se ne considerano i costi.
Christiana Soccini
Responsabile territoriale LAV Onlus
Ass. animalista e Ambientalista
www.lav.it
PdR Tarquinia, VT
csoccin@tiscali.it
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