PERUGIA (Uno Notizie.it)
“Welcome in Umbria, benvenuti in Umbria”, ha detto Francesco Maria Talò, Console Generale d’Italia a New York, ai giornalisti e al pubblico americano, che ieri sera hanno affollato come non mai (è stato lo stesso console a sottolinearlo) l’Istituto Italiano di Cultura, dove il presidente Renzo Arbore, il Direttore Artistico Carlo Pagnotta e l’amministratore unico dell’Agenzia di Promozione Turistica dell’Umbria Carlo Pagnotta hanno presentato l’edizione 2009 di “Umbria Jazz”, in una conferenza-stampa che è stata conclusa da un breve e applaudito concerto del pianista Danilo Rea.
“Benvenuti in Umbria – ha detto il Console – perché qui, concentrato in questi pochi giorni, c’è un ‘assaggio’ del ‘sistema Umbria’, una regione piccola ma piena di risorse e proposte. Ed oggi presentiamo una manifestazione, che ha fatto del jazz ‘made in Umbria’ un fenomeno mondiale”.
“È la prima volta che l’Umbria si presenta sulla scena internazionale, presentando insieme, nella stessa settimana, i suoi festivals più prestigiosi, ‘Umbria Jazz’ e il ‘Festival dei Due Mondi’ – ha affermato Stefano Cimicchi, amministratore unico dell’Azienda di Promozione Turistica dell’Umbria, che ha promosso e curato l’iniziativa umbra a New York -, ed è un fatto importante, perché questi festivals, le tante manifestazioni culturali che si tengono tutto l’anno in Umbria, costituiscono il nostro modo d’intendere la vita, il nostro ‘stile di vita’, la nostra ‘arte di vivere’, ispirata alla gioia nella semplicità, che è rappresentata e veicolata dalla nostra ricca offerta turistica”.
“Trentasette anni fa in Italia il jazz era una piccola cosa, e i suoi adepti italiani – ha detto il presidente dell’Associazione Umbria Jazz Renzo Arbore - si concentravano in gran parte sull’imitazione dei maestri americani. Si deve proprio al fondamentale apporto di ‘Umbria Jazz’(che oggi è fra i tre più importanti festivals del mondo), se il jazz è diventato così popolare in Italia e se il jazz italiano è il secondo del mondo, dopo quello americano, provvisto di una sua specificità ed originalità e protagonista della musica mondiale”.
Il segreto di Umbria Jazz? Carlo Pagnotta non ha dubbi: una politica di valorizzazione di talenti non ancora scoperti, la contaminazione con generi vicini al jazz, ma soprattutto – ha sottolineato, rivolgendosi in inglese al pubblico, “l’atmosfera unica in cui la manifestazione si svolge, la speciale magia di Perugia e dell’Umbria”.
E di questa magia, di questa “atmosfera unica”, mentre su un maxischermo scorrevano immagini dell’Umbria, dei sentieri francescani e delle bellezze turistiche della regione, ha dato un saggio Danilo Rea, eseguendo una composizione originale, che ha citato, rivisitato e mescolato Puccini, Mascagni, Trovaioli, Morricone, De Andrè, “all together, tutto insieme – ha spiegato il pianista al pubblico entusiasta –, in un ‘mix’, che è un omaggio alla grande musica italiana di ieri e di oggi”.
- Uno notizie Perugia
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