TERNI (UnoNotizie.it)
I rituali del Maggio, si possono considerare come manifestazioni culturali documentate in tutta l’area europea che affondano le radici nelle antiche forme magico/rituali precristiane.
Sono forme rituali connesse ai calendari stagionali agricoli e pertanto si caratterizzano per la presenza di elementi augurali di fertilità, abbondanza, e in generale di buona salute con l’avvento della primavera.
Diffuso in passato in tutta la Valnerina, oggi ne rimane traccia solo nella Valle del Campiano e in frazioni come Ancarano, Campi, Corone, Castelvecchio e nella cittadina di Preci.
Secondo il rito, infatti, nella notte dell’ultimo giorno di Aprile un albero di faggio o di pioppo, scelto fra tanti per la sua imponenza e lunghezza, viene rubato nelle campagne circostanti del paese e portato nella pubblica piazza.
Qui, dopo essere stato spogliato della corteccia, simbolo di purezza e fertilità, viene innestato nella parte alta con un ramo rigoglioso simbolo del matrimonio tra gli alberi.
Sulla cima dell’albero, poi, viene legata la bandiera nazionale in ricordo, forse, degli alberi della libertà che tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo venivano innalzati laddove arrivavano gli entusiasmi della Rivoluzione Francese.
Il momento più entusiasmante della manifestazione è legato all’alzata del Maggio previsto, secondo le ultime notizie, giovedì 30 Aprile a partire dalle ore 20.00 fino alle 24.00 ad Ancarano, Campi, Corone, Castelvecchio e Preci.
Sempre giovedì 30 Aprile alle ore 11.00 presso l’abbazia Sant’Eutizio a Preci il prof. Giancarlo Palombini dell’Università degli Studi di Perugia terrà una lezione, aperta a tutti, per lo stage di antropologia visuale con ascolti di brani di musica e filmati di repertorio.
Alle ore 16.00 a Campi di Norcia è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica “Ceri, fochi, alberi di maggio, i riti della primavera”che rimarrà aperta presso la “Trasanna” di Campi fino al 3 Maggio.
Dal 5 al 31 Maggio, invece, sarà possibile vederla a Cerreto di Spoleto presso l’ex monastero di San Giacomo, sede del CEDRAV.
Quest anno per la prima volta l’evento del Piantamaggio è accompagnato da Canta il Maggio, una rassegna di canti rituali di questua che sabato 2 Maggio alle ore 16.00 a Preci, in Piazza Trento e Trieste, concluderà questo importante evento.
Canta il Maggio vede la partecipazione di numerosi gruppi di “Maggiaioli” tradizionali sia umbri che delle regioni limitrofe.
Canta il Maggio è organizzato dal CEDRAV con la collaborazione dell’Associazione Sonidumbria e chiama a raccolta gli autentici portatori della tradizione che ininterrottamente continuano il rituale del Maggio mantenendo viva questa tradizione.
In particolari periodi dell’anno, infatti, principalmente in prossimità dei riti di morte dell’inverno e rinascita della primavera, le famiglie delle comunità rurali venivano visitate nelle loro case da gruppi di persone che, con accompagnamento di strumenti come la fisarmonica il triangolo e tamburello,” cantavano” ricevendo doni in cambio. Le offerte, quasi esclusivamente alimentari, venivano usate dal gruppo di “cantori” per successive cene collettive o anche per azioni di beneficenza .
La pratica di portare gli auguri con l'esecuzione di specifici canti di questua va inesorabilmente scomparendo e ormai defunzionalizzata, sopravvive in zone circoscritte della regione ad opera di gruppi organizzati o spontanei che si costituiscono per l’occasione.
Il canto del maggio avviene nella notte tra il trenta Aprile e primo Maggio ancora oggi nelle zone appenniniche della nostra regione, come Sigillo, Valtopina, Nocera, Gualdo Tadino, Assisi, Gubbio.
Con questa rassegna per la prima volta all’interno di un momento di riunione collettiva il CEDRAV documenterà e censirà le più svariate situazioni attive nei diversi luoghi regionali altrimenti sconosciute
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