TUSCANIA -VITERBO (UnoNotizie.it)

Se dovessimo pensare alla storia della nostra banda musicale o al gruppo che sta per ricostituirsi oggi , non potremmo non parlare di Francesco Nassi, colui che ha vissuto ed è stato uno dei protagonisti del circolo  dagli anni 70 ad oggi.

E’ proprio lui a raccontarci il suo esordio per amore della musica nella banda diretta dal grande maestro Goffredo Oriolesi a cui prima si avvicenda fino a sostituirlo nella Banda dei Butteri del 71, creata e finanziata dal Professor Cesetti come corpo musicale di accompagnamento all’Associazione degli Allevatori di cavalli. Partecipa nel 74 a rendere omaggio ad Assisi al Santo Patrono d’Italia, dal Papa per l’Anno Santo e ai vari raduni di Tuscia Cavalli.

 

Poi negli anni 80 Francesco dirige un folto gruppo di addirittura 50 musicanti con tanto di majorettes. Sono questi gli anni in cui viene creata la scuola musicale che allena i giovani a suonare ad alti livelli collaborando con la banda e permettendo ad essa di essere più salda e preparata.

Con il passare degli anni è presente e attivo in tutte le versioni che si susseguono con la voglia di operare nel sociale per mantenere vivo questo valore importante e genuino della nostra tradizione culturale.

 

Oggi Francesco Nassi, oltre ad esserne Maestro, è uno dei responsabili insieme a Ezio Brachetti della gestione e organizzazione della banda; collabora con Mario Stendardi che, reclutando le giovani leve, si occupa della parte musicale, con Augusto Pierozzi e Giuseppe Antonelli che insegnano rispettivamente clarinetto, sassofoni e ottoni.

Francesco ringrazia in primis il Dr. Mario Ciccioli il quale ha sognato per primo la creazione e la rinascita della banda musicale così tanto amata e stimata quale elemento di unione della popolazione tutta, che si vede coinvolta in un sentimento profondo della musica; a lui quindi va il ringraziamento personale e dei collaboratori per aver riproposto la continuazione della storica banda. Grande riconoscenza va anche al pittore Pietro Lanzetta che con abilità ha dipinto a mano lo stendardo.

 

Il gruppo attuale vanta la presenza di addirittura 45 iscritti (gratuitamente) con la presenza dei vecchi musicisti che sono la colonna portante dell’associazione e un folto numero di ragazzi che tra un impegno e l’altro trovano il tempo per imparare. Provano da Febbraio e già sono pronti con il repertorio per l’Addolorata, preparano il debutto, in alcune sere, percorrendo le strade del centro storico per abituare soprattutto i più giovani all’impatto con la strada e con la gente.

 

“L’obiettivo principale - dice Francesco- è rimettere in moto la banda affinché riesca ad autofinanziarsi con le esibizioni come era in passato. Il riscontro dei cittadini per la processione del Venerdì Santo è stato affettuoso, le prossime tappe potrebbero essere Nitriti di Primavera e la Fiera di Maggio”. “Bisogna – continua Francesco – tener presenti i segreti per rendere la banda stabile e salda evitando future crisi: prima di tutto aver la volontà di impegnarsi tra i responsabili per far crescere il gruppo, avere finanziamenti certi, contare sulla presenza continua dei giovani che garantiscono innovazione e danno nuova vita al complesso ed infine la massima aspirazione sarebbe quella di collaborare con una scuola di musica locale che formi i nuovi allievi e fornisca suonatori abili”.

 

Proprio questa sembra essere l’intenzione dell’Università Popolare della Tuscia che ha il progetto di creare corsi di musica specializzati con professori di conservatorio per sostenere anche sotto questo punto di vista il circolo, quale centro di educazione all’arte musicale del territorio comunale.

Parlando con Nassi e Brachetti saltano fuori tanti ambiti progetti che intendono attuare. Suonare per le piazze del paese come piazza Italia, p. Basile e San Marco per divulgare tra i cittadini l’interesse per questa arte e allietare così la popolazione con passeggiate musicali e concerti: è solo il primo progetto. I lavori sono in corso per  collaborare con i maestri e le bande dei paesi limitrofi, partecipare  a gare provinciali, dotarsi presto di un coreografico gruppo di majorettes e dare all’organizzazione un nome nobile che si rifaccia al passato come quello del Maestro Eusepi, detto Il Raffaelletto.

 

Le idee per iniziare sono tante e vengono convogliate all’Università Popolare della Tuscia che sponsorizza e illumina il percorso futuro della banda neonata.

Questo è quello che auguriamo al maestro Nassi e a tutti gli altri responsabili che lavorano con impegno e senza fini di lucro per realizzare questo sogno, perché, come dice Francesco, la Banda cittadina rappresenta non solo un’antica abitudine musicale e folcloristica della nostra Tuscania, ma uno strumento di aggregazione, di comunicazione e socializzazione tra giovani e anziani la cui assenza ad oggi è molto sentita in tutto il paese. 

 

Cristina Doganini

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