ANCONA ( UNONOTIZIE.IT ) La Regione Marche ha partecipato all’International Food & Drink Event di Londra, la principale manifestazione fieristica del Regno Unito per il settore agroalimentare che si è svolta, presso il Centro fieristico ExCel, dal 15 al 18 marzo. La presenza italiana è stata curata dall’Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) che ha promosso una collettiva di 50 aziende nazionali, 12 delle quali marchigiane, all’interno di un padiglione di 900 metri quadri. Erano presenti anche Consorzi di tutela, insieme a enti e agenzie di promozione abruzzesi, marchigiane e laziali. Complessivamente le aziende partecipanti sono state 1.300: quella italiana è stata la delegazione più consistente e qualificata. L'evento ha richiamato un vasto pubblico di operatori dell’industria britannica di cibi e bevande. Consistente è stata anche la presenza di operatori provenienti da altre nazioni, in particolare India e Paesi del sud est asiatico.

“Le aziende marchigiane – sottolinea il vicepresidente della Regione, Paolo Petrini – hanno proposto prodotti di alta qualità: vino, liquori, pasta, salumi e insaccati, prodotti orticoli, frutta conservata e, non da ultimo, il tartufo. Il mercato inglese riserva grande attenzione all’agroalimentare italiano, segnalando interessanti valori di importazione. Oggi il Regno Unito rappresenta il quarto sbocco per il nostro export, dopo Francia, Germania e Stati Uniti. Costituisce un’opportunità anche per l’agroalimentare, in quanto gli inglesi sono particolarmente interessati alle specialità regionali e ai prodotti Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (indicazione geografica protetta), di cui le Marche vantano una buona consistenza”. La nostra regione segnala 5 Dop (Caciotta d’Urbino, Prosciutto di Carpegna, Salamini alla cacciatora, Olio d’oliva di Cartoceto, Oliva tenera ascolana) e 3 Igp (salumi, carne di vitellone, lenticchia). “Sono produzioni ad alto valore aggiunto – sottolinea Petrini – per le quali il mercato estero può rappresentare un ottimo sbocco commerciale e garantire la sopravvivenza economica delle aziende di piccole dimensioni. La partecipazione alla fiera di Londra ha confermato questa attenzione verso le nostre produzioni, nonostante il periodo di recessione economica globale. L’interesse dei media inglesi per la cucina italiana e il flusso turistico britannico verso l’Italia, d’altronde, hanno contributo a consolidare la nostra immagine, promuovendo stili di vita mediterranei anche presso la popolazione d’oltre Manica”.

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