FABRICA DI ROMA-VITERBO (UNONOTIZIE.IT)

Continua a ritmo sostenuto Single o Pax, assolo per scelta, insieme per affinità, la rassegna teatrale ideata e diretta da Sandro Nardi per il PalArte di Fabrica di Roma (Viterbo), riscuotendo grande consenso soprattutto per l’offerta artistica variegata e sperimentale in grado di suscitare interesse in ogni tipo di pubblico.

Si spazia dalla comicità intelligente e sottile di Antonio Rezza, (in scena il 7 febbraio con "Io", attenta e umoristica introspezione nell'anima umana) al virtuosismo letterario e poetico di Matteo Belli, (21 febbraio con “Ora x Inferno di Dante”) che ha alternato sublimi momenti poetici a divertenti e polemici scorci di vita scolastica e quotidiana, fino ad arrivare all’ umorismo genuino e diretto di Donati e Olesen, al PalArte il 7 marzo con “Per colpa di Bacco”, concludendo poi il percorso con le sperimentazioni lessicali e i virtuosismi grammaticali di Rapsodi Gruppo Fonografico (il 21 marzo).

A questo ricco cartellone si aggiunge (8 marzo) il vento dirompente della danza di“ParaCaSoscia” spettacolo proposto in prima nazionale da Enzo Celli con la Compagnia di Danza Botega, inconsueta ma quanto mai armonica unione di innovazione e tradizione con danza contemporanea, breakdance, hip hop, acrobatic e arti circensi sulle note di Rossini e Verdi. Il PalArte di Fabrica di Roma è da novembre, con Officina Culturale Quarta Parete - di cui Single o Pax è una espressione - un contenitore multidisciplinare intorno al teatro, il palcoscenico per eccellenza di una nuova idea di spettacolo che mira a sensibilizzare la provincia di Viterbo ed in particolare i giovani, mettendo sottosopra la tranquilla cultura di provincia con appuntamenti tanto innovativi da far traballare quella “comune idea di teatro” tanto radicata sui palcoscenici del territorio.

L’Officina Quarta Parete e il progetto di Nardi convincono sempre di più, e confermano che bene ha fatto l'Assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio Giulia Rodano a promuoverla fra le dieci Officine Culturali del Lazi da novembre 1008 e per tutto il 2009 spettacoli, corsi di formazione anche sulle arti circensi, stage estivi, performance itineranti, incanteranno il territorio, utilizzando e valorizzando il PalArte di Fabrica di Roma, il teatro Orioli di Vallerano e il teatro Florida di Civita Castellana, ma anche spazi non comunemente adibiti a spettacolo dal vivo e non-luoghi da rivitalizzare. Il dirompente riconoscimento che sta ottenendo il progetto nella zona corona gli sforzi di una Compagnia e di un professionista che, dopo anni di esperienza e formazione, si collocaa pieno titolo nel panorama artistico contemporaneo regionale.

Già a dicembre scorso, nello spettacolo “Oooh, ingenue meraviglie fra circo e teatro”, in scena al PalArte con la Compagnia Teatrale “Il Cerchio Invisibile” dello stesso Nardi - in interazione con performers internazionali di circoteatro - è emersa tutta la forza innovatrice dell’idea che fa dell’azione scenica esplorazione di gestualità, corporeità, musica, luci, colori; stile scelto anche per la fortunata tournée romana della Compagnia con “Metamorfosi Mutamenti Surreali”, riadattamento in chiave contemporanea delle Metamorphosis di Ovidio, inserito in Exit , rassegna di giovani compagnie di teatro sperimentale curata dall’Agis.

INTERVISTA A SANDRO NARDI

PER UNA SOCIETA’ DOVE LA CULTURA…

Difficile cogliere in un momento di relax per un’intervista il direttore artistico di Officina Culturale Quarta Parete, Sandro Nardi, sempre e comunque in corsa anche per le obiettive difficoltà economico-organizzative che un progetto di così ampia portata come l’Officina porta con sé …   “Quello che mi colpisce” – ci dice trafelato mentre segue un allestimento per il prossimo spettacolo - è l'importanza che può avere, in un piccolo progetto come il nostro, invitare degli artisti forse poco conosciuti al grande pubblico, senz’altro non frequentatori dei media, ma che hanno fatto emozionare tante persone… Tutti ci incontrano e ci parlano di un momento magico per la cultura del territorio…” 

Il territorio si emoziona, i giovani sostengono e apprezzano, però nessuna azienda e/o ente pubblico o privato del territorio ha partecipato né sostenuto economicamente e strutturalmente il progetto, escluso il Comune di Fabrica che ha da subito rivelato interesse, sollecitudine e disponibilità all’Officina Culturale.

Gli domandiamo come la mettiamo con i soldi e con i costi… Siamo in crisi, si sa, però..   ”Ho letto un intervento di Baricco sulla Repubblica di qualche giorno fa” ci dice “sosteneva proprio che in questi tempi di crisi non si può più pensare che tutta la cultura sia finanziata con i fondi statali, c’è una grossa chiusura alle sovvenzioni pubbliche alla cultura, ma allora come risolvere se ci sta a cuore, come dice Baricco, la “tensione culturale del nostro Paese”? Anche io so che “allargare il privilegio della crescita culturale” vuol dire sostenere la civiltà e la democrazia, vivere in un paese di cittadini “informati, minimamente colti, dotati di principimorali saldi, e di riferimenti culturali forti.” E so anche che, a fronte delle tante tante difficoltà, è necessario andare avantie sostenere le proprie scelte. Il territorio non è pronto, reagisce con molta lentezza alle sollecitazioni perché, come sostiene Baricco – si dovrebbero aprire teatri in ogni scuola, non pensare a produrre l’offerta di spettacolo ma a formare il pubblico consapevole, colto e moderno. E alfabetizzare …”  Baricco parla anche di creare impresa nel mondo della cultura… “E’ vero, bisognerebbe creare delle vere imprese private nell’ambito della cultura, aprire le risorse, non far pagare le tasse, aprire loro l’accesso al patrimonio e al prestito veloce e superagevolato…Invece sono tante e tante le difficoltà che solo la passione e la tenacia ci permettono ancora di affrontare un lavoro così complesso, anche se ricco di tante soddisfazioni.” Può darsi che il sassolino lanciato dall’Officina Culturale Quarta Parete smuova e sensibilizzi un nuovo pubblico, e dia l’avvio ad un circuito virtuoso per la crescita culturale del territorio?“Eh, noi ce lo auguriamo, e intanto…andiamo avanti!”