ROMA (UNONOTIZIE.IT)
Questa però non dovrà essere una occasione di un nostalgico e anacronistico ritorno al passato, a una visione romantica di un modo di viaggiare antico.
Al contrario dovrà essere uno spunto di riflessione sugli errori fatti negli anni passati quando molte linee ferroviarie vennero chiuse solo per privilegiare il trasporto su gomma.
Tale scelta è ormai riconosciuto quasi da tutti, fu una scelta sbagliata, dettata da interessi che poco avevano a che fare col miglioramento del modo di viaggiare e di cui paghiamo ancora il conto.
Come non dimenticare il caso della ferrovia Civitavecchia Orte, chiusa per una modestissima frana nel 1961 e che nonostante i 200 miliardi di lire spesi non è ancora stata riaperta..
Qualcosa però nel caso di questa linea sta cambiando: C’è ora l'interessamento della Unione Europea che l'ha inserita nei corridoi merci trans europei e della Regione Lazio, dell’Interporto di Orte, del Porto di Civitavecchia che ne hanno finanziato il progetto di ripristino.
Una ferrovia che dovrà collegare Civitavecchia e il suo porto, con il centro merci di Orte, l'area industriale ternana e arrivare all'Adriatico.
Anche l'opinione pubblica ha finalmente compreso l'importanza di questa ferrovia, per la necessità di riequilibrare un territorio, quello dell'alto Lazio isolato e privo di infrastrutture.
Ed è proprio per questo che invitiamo i cittadini a un giro virtuale sulla ferrovia Civitavecchia Orte visitando il sito http://digilander.libero.it/archeoind/cco/
Un monito, vedendo quanto è stato speso e fatto su questa linea, ma anche un auspicio che la Civitavecchia Orte veda presto di nuovo transitare i treni.
Gabriele Pillon
Giacomo Traini
Raimondo Chiricozzi
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