VITERBO (UNONOTIZIE.IT)
Studiosi da tutto il mondo a Viterbo, il 4 e 5 marzo 2009, in occasione del convegno internazionale dal titolo “La catalogazione dei manoscritti miniati come strumento di conoscenza: esperienze, metodologia, prospettive”, in svolgimento, la prima giornata nell’auditorium della facoltà di Lingue dell’università della Tuscia (complesso monumentale di Santa Maria in Gradi), la seconda nella sala delle conferenze della Fondazione Carivit (palazzo Brogiotti, via Cavour 67).
L’appuntamento è stato organizzato dall’Istituto storico italiano per il Medio Evo, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dalla Fondazione Carivit, dalla facoltà di Conservazione di beni culturali dell’università della Tuscia, con il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio, del Comune di Viterbo, della Provincia di Viterbo, della Carivit spa.
Le assise prendono spunto dalla conclusione della prima parte di un progetto di grande ambizione: la catalogazione dei fondi manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana, attraverso un catalogo così detto ‘speciale’ - quello dei manoscritti miniati, codici cioè in cui l’apparato grafico fosse accompagnato da un apparato decorativo e illustrativo - finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e sotto gli auspici dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo.
“Il progetto – spiega la curatrice Silvia Maddalo, professore straordinario di storia dell’Arte medievale e di storia della Miniatura dell’ateneo della Tuscia - è stato avviato prendendo le mosse dal Fondo Rossiano, una collezione molto significativa sotto l’aspetto storico artistico, con la collaborazione, non solo di esperti della materia, ma anche di giovani laureati e specializzati presso la Facoltà di conservazione dei beni culturali di Viterbo, ricercatori, dottori e dottorandi di ricerca, formatisi presso questa facoltà. Per tutti loro la partecipazione al progetto ha significato e significa un’esperienza formativa di alto livello e di raro coinvolgimento culturale, oltre che un’occasione di impegno lavorativo”.
Portato a termine il catalogo del Fondo Rossiano, che è in corso di stampa, presso la prestigiosa collana Studi e testi della Biblioteca Vaticana e in coedizione con l’Istituto Storico, il primo volume, è stata avviata la schedatura, grazie a un finanziamento messo a disposizione dalla Fondazione Carivit di Viterbo, di un secondo fondo manoscritto e miniato, il cosiddetto Urbinate, che si lega alla figura di un grande principe umanista, quale fu Federico da Montefeltro tra la prima e la seconda metà del Quattrocento.
Da dove nasce l’idea del convegno, che raccoglie a Viterbo studiosi di fama internazionale, provenienti da biblioteche e università italiane ed europee (dalla Francia, dall’Inghilterra, dall’area iberica e lusitanica), insieme ai giovani ricercatori che partecipano al progetto?
“Da una doppia esigenza – risponde la professoressa Silvia Maddalo - di verifica e di confronto. Verifica della validità e funzionalità dei criteri adottati, se pure tali criteri si uniformano di necessità alle regole di catalogazione dei manoscritti datati in uso nella Biblioteca Vaticana ; confronto con le esperienze italiane ed europee in materia di catalogazione. Ed è quindi significativa la presenza di studiosi, di responsabili di musei, di biblioteche e di istituti di ricerca di area francese, anglosassone, lusitanica e, per l’Italia, dei responsabili di alcune delle esperienze più significative per la catalogazione dei manoscritti miniati.
Si è detto di studiosi di grande prestigio. Basti pensare, tra gli altri, a Patricia Stirnemann dell’Institut pour la Recherche sur l’histoire de textes, a Giacomo Baroffio dell’Università di Pavia, a Arturo Carlo Quintavalle dell’Università di Parma, a Giordana Mariani Canova dell’Università di Padova.
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