VITERBO (UNONOTIZIE.IT) Domenica 22 febbraio (unico spettacolo alle ore 16,45) al Teatro Unione arriva Raffaele Paganini in “Omaggio a Bejart”, ma cresce anche l’attesa per il musical storico “Masaniello” firmato da Tato Russo in cartellone il 28 febbraio (ore 21) e il 1° marzo (ore 16,45), un colossal con 50 attori sul palcoscenico. “Omaggio a Bèjart” è un ‘ opera coreografica che vuole rendere omaggio ad uno dei più grandi geni coreografici indiscussi di questo secolo e di quello appena passato. Maurice Béjart, che, oltre ad essere un grandissimo coreografo, è sempre stato un artista che ha spaziato con curiosità ed innovazione dal teatro alla musica, alle forme più stilizzate dello spettacolo così detto globale.Ad un anno dalla scomparsa del grande maestro si è voluto rendere un doveroso tributo all’uomo che si può considerare un pioniere nel mondo della danza intesa come momento di spettacolo. Questo omaggio vuole essere un pensiero rivolto ad un grande maestro che ha ispirato diverse generazioni di artisti, un ricordo da condividere con tutto il pubblico in una serata emozionante. La trama coreografica passa dalle danze di origine popolare, a quelle di origine più nobile e si sublimerà in un finale pirotecnic il Bolero di Ravel.. L’idea di questo spettacolo, nato da un intuizione di un magistrale interprete quale è Raffaele Paganini e di un eclettico coreografo quale è Mvula Sungani,già per il fatto che è dedicata aMaurice Bejart,ci riporta come per magia al mondo del teatro per la gente. Cresce intanto l’attesa per il grande appuntamento del 28 febbraio (in serale) e 1° marzo (in pomeridiana) con “Masaniello”, uno spettacolo in cui la storia diventa un musical e, in questo caso, anche un colossal con 50 attori. Tato Russo, con la sua genialità incomparabile,mette in scena un'opera dedicata al "rivoluzionario" di Napoli. Tommaso Aniello, detto Masaniello (1620/1647), agitatore politico napoletano molto conosciuto sia tra le classi umili sia tra le classi borghesi è stato il più coraggioso portavoce del popolo durante la dominazione spagnola. Finì più volte in carcere per le sue proteste contro il vicerè spagnolo e il contrabbando di pesce. Il suo coraggio e la sua grande ambizione conquistarono la fiducia di alcuni borghesi, tra cui Giulio Geonino e Marco Vitale, che videro in lui l'individuo capace di guidare l'insurrezione contro il governo spagnolo. L'occasione arrivò il 7 luglio del '47 il popolo insorse, Masaniello si impose su tutti, la reggia venne invasa e gli uffici daziari devastati dalle fiamme. Infine Masaniello fu nominato "Capitano generale del fedelissimo popolo". La sua breve carriera politica si concluse nove giorni dopo l'insurrezione, il 16 luglio, quando venne ucciso. Le gesta di Masaniello rivivono sul palcoscenico in un misto straordinario di suoni, canti e coreografie.