VITERBO (UnoNotizie.it) - Una volta tanto segnaliamo una buona notizia per la città di Viterbo. Anzi, due!
La prima è che viene restituita alla cittadinanza, dopo anni di abbandono, una ricca testimonianza del periodo industriale della città:
le fornaci della ex Ceramiche Tedeschi, magistralmente restaurate.
La seconda è che, in questa straordinaria location, dopo la pluriennale esperienza montefiasconese, si spostano la Libreria e le Officine Malatesta.
Lucia Masala, titolare e ideatrice del progetto, ha avuto la coraggiosa idea di abbinare una selezione editoriale curata ed esclusiva alla cultura enogastronomica della Tuscia.
“Abbiamo voluto creare qualcosa di diverso, non un luogo di mera vendita, ma un luogo di incontro, di scambio, di accoglienza - spiega Lucia Masala – Un locale austero e confortevole, fuori dalle frenetiche logiche del mercato. Libri per l’infanzia “fatti a mano”, il catalogo degli Alinari, l’esperienza e la saggezza dell’Einaudi e dell’Adelphi, abbinata a giovani e agguerriti editori di nicchia e condita con l’editoria locale, offrono al lettore una scelta diversa da quelle delle altre librerie locali, troppo condizionate dall’ultimo best seller, per dare spazio e visibilità ad esperienze “diverse”.
Uno spazio dove creare… era uno slogan che leggevo spesso sui muri durante la mia infanzia. Uno slogan che mi è rimasto impresso; fino a diventare un sogno. Ho sempre desiderato creare un luogo dove, oltre a poter semplicemente trascorrere il tempo, trovare qualcosa di sé stessi che non si conosce. Qualcosa in più. La libreria è certamente un luogo dove conoscere meglio le proprie potenzialità e le proprie tare, ma quando la sì abbina al vino e alla convivialità le potenzialità diventano infinite. Il nostro intento è dare alla città un luogo fruibile, nel senso di godibile, ma anche sfruttabile, nel senso che ognuno può apportare dei contenuti. Ogni settimana organizzeremo incontri, readings, mostre: tutti sono invitati a partecipare, attivamente!”
Lungo la parete in pietra che trasuda le crude testimonianze della vita operaia, un’infilata di tavoli e sedie invita a prendersela comoda, a fare due chiacchiere con un amico, a leggere un libro o sorseggiare un bicchiere di vino.
Il vino è esclusivamente quello della Cantina Leonardi di Montefiascone e i prodotti in degustazione sono rigorosamente locali. Anche i prezzi, nonostante il notevole investimento per realizzare un progetto tanto ambizioso, sono sotto la media. Insomma: cari pigri viterbesi, smuovetevi dal letargo di questo cupo e lunghissimo inverno e andate in massa a sostenere questa nuova iniziativa.
Ce ne fossero!
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