VITERBO (UNONOTIZIE.IT)
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Al Presidente della Giunta Regionale del Lazio
al Ministro della Salute
all’Assessore all’ambiente della Regione Lazio
all’Assessore alla sanità della Regione Lazio
ai responsabili dell’ATO1
e per opportuna conoscenza:
al Prefetto di Viterbo
al Presidente dell’Ordine dei medici e chirurghi di Viterbo
al Presidente della Provincia di Viterbo
al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Direttore sanitario della Asl di Viterbo
all’Assessore all’ambiente della Provincia di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica Asl Viterbo
all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo
Oggetto: richiesta della documentazione relativa ai piani per il rientro nei parametri indicati dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31 per le acque destinate a consumo umano, erogate nei comuni appartenenti all’ATO1, nei periodi di deroga relativi agli anni 2008 e 2009.
L’Associazione Italiana medici per l’ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia), sezione di Viterbo, chiede di conoscere quali interventi siano stati effettuati presso gli acquedotti e il sistema idrico della provincia di Viterbo per assicurare alle acque destinate a consumo umano, i parametri indicati dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31 ”Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano” in particolare per gli elementi quali: arsenico (classificato come cancerogeno di classe 1 dalla Agenzia internazionale di ricerca sul cancro-IARC), vanadio, fluoro e selenio, dannosi per la salute delle persone e soprattutto per quella di bambini, donne in gravidanza e malati. I periodi di deroga sono infatti concessi perché i gestori presentino ed attuino piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o individuando nuove risorse idriche sostitutive che permettano di assicurare acque salubri e pulite. L’Associazione chiede anche di conoscere se siano state disposte ed effettuate misurazioni per valutare l’eventuale radioattività delle acque, come previsto sempre dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31 e dalla raccomandazione della Commissione Europea del 20 dicembre 2001 sulla tutela della popolazione contro l’esposizione al radon nell’acqua potabile, anche in considerazione delle peculiari caratteristiche del territorio viterbese il cui sottosuolo è ricco del gas radioattivo radon e se sono state avviate tempestive campagne d’informazione rivolte alle popolazioni interessate dai provvedimenti di deroga, come previsto all’ art. 13 del già citato Decreto Legislativo.
In attesa di un cortese riscontro, si inviano distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta
referente per Viterbo e Provincia dell’Associazione italiana medici per l'ambiente Isde (International Society of Doctors for the Environment-Italia)
e-mail: isde.viterbo@libero.it
Commenti |
||
nessun commento... |