caffè letterario, ore 17.00
presentazione del libro
Io bambino, libero imprenditore: lavoro minorile nelle terre curde di Turchia a cura di Denny Merle e Mehmet Aslan
edito da bct-biblioteca comunale terni
Intervengono: Denny Merle e Mirella Galletti, esperta di storia e cultura del popolo curdo
partecipa il musicista Siamak Guran
Il libro, edito da bct, raccoglie le testimonianze di alcuni dei bambini che popolano il labirinto dei vicoli della vecchia città di Diyarbakir.
Tutte le interviste sono state raccolte negli ultimi anni sotto forma di conversazione. Le fotografie sono state scattate sempre in accordo con i bambini, che spesso si sono messi in posa. Ci tengono a mostrarsi al meglio e ciò spiega il motivo per il quale i bambini che lavorano da ‘operatori ecologici’ impegnati nella raccolta differenziata non hanno voluto essere fotografati. Queste interviste non riflettono la situazione generale dei bambini lavoratori nelle terre curde. In altre città come Urfa o Antep, ma anche nei quartieri periferici della stessa Diyarbakir, molti bambini sono impegnati soprattutto in fabbriche e laboratori dove lavorano in condizioni subumane alla stregua dei loro compagni di sventura indiani, bengali o pakistani. Sotto qualunque cielo si trovino, i bambini schiavi sono meglio conosciuti: diverse sono state le inchieste di valore che hanno testimoniato della loro miseria. E’ stata data voce a quei bambini qualificati dall’UNICEF nel suo dossier sul lavoro minorile nella città di Diyarbakir, “liberi imprenditori”. Sono spesso bambini figli dell’esodo causato dalla guerra interna. Dalle loro parole si può spesso trarre un giudizio spietato sul mondo degli adulti. Il nuovo ordine mondiale ha assegnato loro il ruolo di produttori nel supermercato globale, ma vivono a cavallo tra due mondi, perché lì il feudalesimo con il suo corteo di padri-padroni, non è ancora morto. Queste storie ci raccontano un mondo dove l’infanzia, l’istruzione, la fase della formazione, sono state sottratte alle famiglie e ai bambini. Saranno penalizzati per tutta la loro vita e ne sono pienamente consapevoli.
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