Ancora uno straripamento del fiume, l’ennesimo, ha colpito la pianura dove scorre il Marta e in particolare i quaranta ettari sui quali, sconsideratamente, qualcuno vuole costruire un enorme porto turistico.
Non bastarono le alluvioni del 1988 e quelle più recenti del 2004 e del 2005, per convincere alcuni personaggi che il porto turistico, su quel terreno, non si poteva e non si può proprio costruire.
Fare Verde lo dice dal lontano 1997.
Alcuni vecchi esponenti della politica locale, hanno continuato negli anni ad attaccare pubblicamente la nostra associazione, cercando di convincere l’opinione pubblica che il porto turistico si doveva fare a tutti i costi proprio su quei terreni.
Nemmeno l’evidenza dei fatti li ha convinti.
Cosa aspettano oggi a cambiare idea e a dichiarare pubblicamente di avere sbagliato?
Sono stati sempre bravi a criticare e adesso, di fronte all’ennesimo straripamento del fiume Marta, perché stanno zitti?
Inoltre, dobbiamo registrare che la nuova arginatura del fiume, ha solo parzialmente risolto i rischi per la popolazione, poiché il Marta è esondato a monte, nelle zone dove non sono presenti argini alti come quelli realizzati in prossimità della foce.
Ci uniamo al “Comitato Marina Velka senza fango”, affinché siano prese ulteriori misure a protezione della popolazione e invitiamo i tecnici ad andare a vedere quanto realizzato in altre zone d’Italia, ad esempio per il bacino del fiume Magra”.
ASSOCIAZIONE "FARE VERDE"
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